A Milano

Al Teatro Strehler di Milano lo spettacolo istituzionale della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri

Dal 06 . 04 . 2017 al 09 . 04 . 2017

Milano - Teatro Strehler

Un appuntamento da non perdere quello con gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala in scena dal 6 al 9 aprile 2017 al Teatro Strehler  di Milano per lo spettacolo istituzionale annuale di fine anno. Il programma comprende brani di grandi coreografi del passato e del presente, selezionati dal direttore Frédéric Olivieri, per valorizzare il grande talento dei suoi giovani danzatori.

Banco di prova per i giovani e giovanissimi danzatori, lo spettacolo si apre con la tradizionale Préséntation, coreografia dello stesso Frédéric Olivieri pensata per tutti gli allievi  e costruita su musiche di Carl Czerny. La coreografia valorizza il percorso di studi e le capacità tecniche acquisite dagli allievi nel corso degli otto anni di studio.

A seguire Variations for Four di Anton Dolin, Un ballo di Jiři Kylian e Paquita di Marius Petipa.

Variation for four, una novità nel repertorio della scuola scaligera, è un fuoco d’artificio di virtuosismo. Come suggerisce il titolo, la coreografia è stata ideata da Anton Dolin 1957 per quattro interpreti uomini, quattro caratteri, quattro temperamenti, quattro elementi: Aria, Acqua, Terra, Fuoco. Questo lavoro, su musica di Marguerite Koegh, prevede quattro sfavillanti e complesse variazioni costruite per grandi interpreti, incastonate fra momenti di gruppo di grande intensità e tecnica.

Il balletto, affidato a quattro danzatori del 7° e 8° corso, è un vero esempio di virtuosismo, equivalente al maschile dello storico Pas de quatre di Jules Perrot (la cui ricostruzione al Teatro dei Parchi di Nervi nel 1957, ad opera dello stesso Dolin, con Alicia Markova, Carla Fracci, Yvette Chauvire e Margrethe Schanne, ha fatto epoca).

Nella preparazione di questo balletto, gli allievi sono stati seguiti da Maina Gielgud, coreografa, partner di Nureyev, principal del London Festival Ballet e del Royal Ballet, direttrice di compagnie prestigiose come il Royal Danish Ballet, dal 1999 impegnata fra riprese di balletti di Bejart, MacMillan, Lifar, Nureyev e nuove produzioni oltre a tenere masterclasses nelle scuole piu autorevoli del mondo, e da Jelko Yuresha, ballerino e coreografo nonché poliedrico artista, autore per questo allestimento anche di scene e costumi, detentore insieme alla moglie Belinda Wright dei diritti per le riprese di alcune delle coreografie di Dolin di cui sono stati a lungo sodali.

Ricordiamo che Anton Dolin (1904-1983), ballerino cresciuto nei Ballet Russes di Diaghilev, ha lavorato con la compagnia dell’American Ballet sin dalla sua costituzione nel 1940 ed è stato fondatore, con la partner di sempre Alicia Markova, del London’s Festival Ballet (poi English National Ballet) che ha diretto fino al 1961.

Segue Un ballo di Jiři Kylian, fra i più poliedrici e fecondi coreografi contemporanei, anima del Nederlands Dans Theater dal 1975 al 1999 come direttore artistico e fino al 2009 come coreografo residente. Prima creazione del maestro praghese pensata esclusivamente per la NDT II, la compagnia di giovani da lui stesso fondata nel 1978 con l’obiettivo di formare nell’arco di due anni dei ballerini dotati di talento, fra i 16 e i 22 anni, per la compagnia “maggiore” NDT I, Un ballo andò in scena nel 1991 all’Aja.

Ideato sulle versioni orchestrali del Tombeau de Couperin e della Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel, Un ballo è, nelle parole di Kylian, “una danza creata per la musica e niente più. Una danza da leggere come un esercizio di musicalità e sensibilità fra partner maschili e femminili”. I danzatori si muovono in una scena vuota, illuminata da filari di candele disposte su binari metallici sospesi, in cui i costumi disegnati da Joke Visser, ghette grigie su pantaloni neri alla francese e gilè sciancrato per i ballerini e bustier su ampie gonne di raso total black per le ballerine, divengono parte integrante della coreografia. Nella prima parte, sul Minuetto dal Tombeau de Couperin, si succedono tre pas de deux, nella seconda sulla Pavane pour une infante défunte, pezzo amato dal cinema quanto da coreografi come Tudor, Balanchine e Wheeldon, vi è una scena d’insieme, con sette coppie.

A curare la ripresa Shirley Esseboom, ex componente della NDT II passata poi nella compagnia principale NDT I, protagonista di una brillante carriera professionale.

Lo spettacolo si chiude con una delle massime espressioni del balletto romantico, Paquita, creato in due atti e tre scene nel 1846 da Joseph Mazilier, su libretto di Paul Foucher e musiche di Edouard-Marie-Ernest Deldevez, e ripreso da Marius Petipa per San Pietroburgo nel 1847 prima e nel 1881 poi, con l’aggiunta di un Gran pas classique e un Pas de trois su musiche di Ludwig Minkus.

Ormai nel repertorio delle grandi compagnie internazionali, Paquita si distingue per l’ambientazione realistica, ben diversa dall’iconografia tradizionale che vuole luoghi esotici e incantati, popolati da silfidi e spiriti danzanti.

Siamo in Spagna durante l’occupazione napoleonica: la zingara Paquita salva la vita all’ufficiale francese Lucien d’Hervilly. I due giovani s’innamorano, ma la differenza di status sociale fra loro sembra un ostacolo insormontabile. Fortunatamente Paquita scopre di avere nobili origini e dopo diverse peripezie, i due convolano a giuste nozze.

Il balletto per molto tempo è stato messo in scena limitatamente alle danze del secondo atto, ed è stato oggetto di numerose rivisitazioni (da Balanchine a Nureyev). Si deve a Pierre Lacotte nel 2001 il merito di averlo riportato a nuova vita grazie ad un’accurata ricostruzione filologica per il Balletto dell’Opera di Parigi.

La Scuola scaligera interpreta alcuni degli estratti più brillanti, dalla polonaise dei bambini al divertissement con Pas de deux, Pas de trois e variazioni.

La creazione di questo spettacolo è stata resa possibile anche al grande lavoro di squadra degli insegnanti degli 8 anni di corso della Scuola: Loretta Alexandrescu, Vera Karpenko, Leonid Nikonov, Tatiana Nikonova, Gianpaolo Podini, Elisa Scala, Maurizio Vanadia e Paola Vismara.

Segnaliamo che per gli allievi l’appuntamento allo Strehler precede gli ultimi due grandi impegni prima degli esami finali (gli allievi dell’8° anno si diplomeranno sabato 27 maggio 2017): sabato 22 aprile 2017 la Scuola di Ballo tornerà a incantare il pubblico con Cenerentola, commissione della Fondazione Bracco, per la prima volta eseguita al Teatro alla Scala con l’orchestra dell’Accademia diretta da David Coleman e mercoledì 3 maggio 2017, nell’ambito di una serata speciale a favore della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, la Scuola sara protagonista di un Gala in cui, ancora con l’orchestra dell’Accademia diretta da David Coleman, sarà affiancata dai migliori allievi della Vaganova Academy di San Pietroburgo e dell’American Ballet Jacqueline Kennedy Onassis School di New York.

Lo spettacolo al Teatro Strehler di Milano è in scena giovedì 6 aprile 2017 ore 19.30, venerdì 7 aprile 2017 ore 20.30, sabato 8 aprile 2017 ore 19.30 e domenica 9 aprile 2017 ore 16.

www.piccoloteatro.org

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