In Lombardia

Dervish di Ziya Azazi a Cremona

16 . 02 . 2017

Cremona - Teatro Ponchielli, Corso Vittorio Emanuele II 52

Dalla sua terra, la Turchia, Ziya Azazi  porta al Teatro Ponchielli di Cremona, giovedì 16 febbraio 2017 la tradizionale danza Sufi reinterpretandola in chiave contemporanea nello spettacolo Dervish.

 Dervish  è composto da due performances, la prima è Azab e la seconda è Dervish in Progress.

Ziya Azazi è stato influenzato dal Sufismo, una filosofia esistenziale, nella sua formazione di danzatore e uomo. Il misticismo è il nucleo del Sufismo, che esplora la ragione della creazione dell’uomo e dell’universo in cui vive. Secondo questa filosofia che studia la casualità dell’esistenza, l’uomo è un essere che ha bisogno di crescere e di essere illuminato.  Dervish  è il porto di arrivo di questo percorso.

Nel Sufismo ci son 4 porte: la Legge, il Cammino, la Consapevolezza e il Discernimento.

La porta della Legge è la prima ed è il gradino più basso del viaggio. Giunti alla porta del Cammino, il pensiero di diventare una pura entità matura attraverso la pratica e la ripetizione. La porta della Consapevolezza è il punto dove si giunge alla pura realtà e si trasmette conoscenza agli altri.

Azab descrive lo sforzo dell’uomo nell’attraversare queste 3 porte. Nell’esprimerlo, l’artista spesso sfrutta la rotazione su piano orizzontale. La ricerca che viene portata sul palco è sia filosofica che artistica.  Il viaggio termina nel conoscere e riconoscere se stesso proprio alla porta del Discernimento. Dervish in Progress parte da quest’ultima porta. Qui il senso di completezza e di gioia sono visibili in ogni movimento dell’artista. La chiarezza del corpo sul palco si fonde con l’imprevedibile movimento della gonna. La grazia della rotazione riflette il luogo in cui la sua mente si trova nel compiersi del viaggio.

Ziya Azazi, che ha superato le porte della Legge, Cammino e Consapevolezza in Azab, apre le porte del Discernimento in Dervish in Progress.

In Dervish in Progress Ziya Azazi ci accompagna all’ultima porta del Sufismo, il Discernimento, e riflette la sua gioia di conoscere, riconoscere e di andare oltre se stesso condividendo questo momento con il pubblico. Le gonne usate nei vari momenti sono un elemento indispensabile nella sua danza. Cambiano forma costantemente durante tutta la performance. Non sono solo costumi ma diventano una vera e propria parte di lui, un partner, un mantello, una coperta dietro cui nascondersi. Le rotazioni ripetute aumentano sia la consapevolezza fisica che la consapevolezza meditativa.

www.teatroponchielli.it

 

Foto: Ziya Azazi, Dervish, ph. Kerem Sanliman.

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