Stage di danza: che passione!
Sempre più in questi ultimi anni, da giugno a settembre, l’Italia si popola di stage estivi di danza, occasioni preziose per approfondire le proprie conoscenze, misurarsi con coetanei e stringere nuove amicizie. Al mare o in città sono un’occasione per conoscere nuovi luoghi, fare una vacanza coltivando al contempo la propria passione. Frequentiamoli e non nascondiamoci dietro la scusa “costa troppo”! L'articolo evidenzia anche una cattiva abitudine di molti ragazzi: utilizzare le borse di studio offerte come premi di eventi, non per studiare ma solo per ottenere like da parte di parenti e amici.
Con l’arrivo della bella stagione e con il chiudersi delle scuole e dei corsi di danza, molti allievi entrano in letargo per poi risvegliarsi nuovamente a settembre e riprendere tutte le varie attività. A mio avviso sospendere completamente per due, tre mesi le lezioni di danza non è assolutamente un bene. Il fisico non lo apprezza e la mente neppure.
Il fatto che la scuola di danza chiuda i battenti per le meritate vacanze estive, non preclude allo studente di continuare a prendere lezione e addirittura di abbinare al contempo anche una bella e divertente vacanza. Molte infatti sono le proposte di iniziative di stages in giro per l’Italia e, per chi ne ha possibilità, anche all’estero. Tanti, tantissimi i bambini e i ragazzi che – con famiglia al seguito – si spostano da uno stage all’altro. Tanti, tantissimi i bambini e i ragazzi che invece appendono le scarpette al chiodo nascondendosi dietro scuse ormai trite e ritrite come per esempio: costa troppo!
Bene, cerchiamo di interpretare questa tipologia di risposta.
Per qualsiasi cosa oggi si è abituati a dire che “costa troppo” ed in effetti con i tempi che viviamo e con tutte le difficoltà che dobbiamo affrontare quotidianamente, veramente spesso non ci si fa e bisogna rinunciare a qualcosa. Il problema di non riuscire a farcela economicamente è reale, esiste davvero e nessuno lo nega.
Ora però mi viene spontaneo chiedere a coloro che rispondono così, di analizzare se tutto quello di cui sono in possesso è fondamentale davvero per campare. Telefoni di ultima generazione, abbigliamento griffato, occhiale all’ultima moda, costumi da sfoggiare al mare con infradito e parei abbinati ovviamente anche quelli griffati. Utili davvero in esose quantità? Se si ha davvero passione per la danza e se soprattutto si intende un domani farne una professione, sarebbe più auspicabile che durante i mesi invernali si destini una piccola quota, mensile o settimanale nel salvadanaio per poter poi partecipare ad uno corso estivo. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutti i prezzi, soprattutto per tutti i livelli e stili. Ormai chi organizza conosce molto bene le problematiche relative alle difficoltà economiche e sono tanti che offrono pacchetti all inclusive a prezzi vantaggiosi. Chiaramente non sempre un costo competitivo è sinonimo di vantaggio didattico, ma questo non vuol dire neanche che quelli più costosi siano invece qualitativamente garantiti.
Se si è alle prime esperienze, basterebbe consultarsi con i propri insegnanti, amici o addetti ai lavori per potersi orientare nella scelta migliore. Non bisogna neanche andare troppo lontano da casa ormai, ce ne sono talmente tanti in giro che di sicuro se ne ha qualcuno nella propria zona di pertinenza.
Addirittura noto che ci sono scuole private che hanno continuato il lavoro anche a luglio con masterclass e lezioni quotidiane aperte non solo ai propri allievi. Lodevole l’iniziativa, anche se credo che queste realtà facciano fatica a lavorare con gli esterni in quanto scattano le endemiche e sterili dinamiche di rivalità tra scuole e quindi tutte le problematiche ad esse connesse. Peccato perché in questi casi i costi sono molto più contenuti e senza grandi spostamenti.
Un’altra cosa che credo invece non riuscirò mai a capire è il perché coloro che durante l’anno hanno conseguito delle borse di studio in eventi vari, al momento di poter approfittare di questa opportunità scompaiono o non sono interessati. Ma io dico: c’è gente che farebbe le carte false per poter usufruire di un’opportunità del genere e voi che fate? Snobbate simili vantaggi? Fosse anche solo del 30%, trattasi sempre di una convenienza per voi. E invece molti ci rinunciano, senza motivo e l’unico valore che ha quel premio è quello di essere fotografato e pubblicato sui social per mostrare quanto si è stati bravi in quel concorso piuttosto che in un altro. Commenti delle amiche (che praticano magari nuoto o pallavolo e quindi sono poco addentrate nel mondo della danza) del tipo “ brava, bravissima, top, wow e complimenti”, 300 likes , orgoglio e vanto di mamma e papà e poi addio. Bravi… si si, ma speriamo che la prossima volta a voi non vengano assegnate più opportunità di questo tipo e che queste possibilità vengano invece date a chi è davvero lì, affamato di conoscenza e devoto allo studio.
Il discorso vale anche per i docenti. Il fatto che si insegni non vi mette nella condizione di onnipotenza del SO’ TUTTO. Il mondo si evolve e la danza pure. Se non siete più nella condizione fisica di sostenere una lezione pratica, utilizzate le opportunità che vi vengono proposte negli aggiornamenti teorici e magari accompagnate anche i vostri allievi alle lezioni tenute da maestri di comprovato valore. Assistere, laddove possibile, a classi tenute da altri docenti vi aprirà occhi e mente. Riceverete sicuramente nuovi spunti per arricchire la vostra didattica, ma attenzione a non copiare sequenze e coreografie: è una profonda mancanza di rispetto per il lavoro altrui e anche per voi stessi che ammetete di avere dei limiti che sarebbe invece meglio affrontare adeguando le vostre conoscenze! Inoltre accompagnare i propri allievi rafforza il rapporto tra docenti e allievi: si ha l’opportunità di conoscersi meglio, di condividere un’esperienza, di scherzare e ridere insieme, ed è anche un modo responsabile ed onesto di fidelizzare.
Tutte le cose costano purtroppo e sono sempre state così dalle notte dei tempi: siano soldi, siano sacrifici siano entrambi a braccetto, non si può rincorrere un obiettivo e magari raggiungerlo se non attraverso rinunce ed abnegazione. Se poi a tutto questo si riuscisse ad avere anche la sorte dalla propria parte unita alla meritocrazia non sempre presente, sarebbe il massimo. Meraviglioso se in tutti i settori, si raggiungessero i propri traguardi così: saremmo tutti persone migliori, ed anche il mondo lo sarebbe!!
Pensate che questa considerazione finale sia troppo fiabesca e sognante? Dai su, non lamentiamoci sempre: rimbocchiamoci le maniche ed iniziamo da subito affinchè qualcosa cambi! Combatti per quello in cui credi.. ma solo se ci credi davvero.
Teresita del Vecchio
05/08/2016