La recensione

Notre Dame de Paris, il musical di Riccardo Cocciante con Lola Ponce, Giò di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci in tour fino a novembre 2016.

Nuovamente in tour dallo scorso marzo Notre Dame de Paris, il musical prodotto da David Zard con musiche di Riccardo Cocciante, liriche di Luc Plamondon tradotte in italiano da Pasquale Panella, e coreografie di Martino Müller. Lola Ponce, sensuale e ingenua, è perfetta nel ruolo di Esmeralda. Accanto a lei Giò di Tonno in quello di Quasimodo con una voce che scava dentro al cuore, Graziano Galatone, un bellissimo Febo, e Vittorio Matteucci, il temibile Frollo. Lo spettacolo è in tour fino a settembre con tappe a Torino, Pesaro, Perugia, Roma, Parma, Palermo, Agrigento, Cagliari, Torre del Lago, Chieti, Verona e Genova. Repliche a novembre 2016 a Montechiari, Acireale e Reggio Calabria.

“Parlami di Firenze e della rinascenza..” canta Frollo, nel Notre Dame de Paris in tour nella città di Dante. Un’emozione unica tornare ad assistere allo spettacolo musicale più famoso del mondo, come se non fossero passati 14 anni dalla Prima romana. Eppure è sempre una prima volta, è questa la vera ma non scontata bellezza di uno show. Così dopo dieci anni di programmazione solo nel nostro Paese, il Notre Dame de Paris continua a mantenere e conquistare sempre più pubblico. C’è chi è stato ad assistere molti anni fa e ora torna con i figli. Insomma quasi una tradizione che si tramanda di padre in figlio e che di questi tempi rappresenta solo un bel segno: ovvero, la gente ama il teatro. Un risultato che non dovrebbe sorprendere, ma semplicemente aiutare a capire come continuare a coltivarlo e preservarlo.  Perché in una realtà sempre più tecnologica si vuole sognare, amare, cantare. Forse il Notre Dame de Paris torna in un momento utile a riscoprire tutto questo; aiuta anche il fatto che durante lo spettacolo è vietatissimo fare foto e filmati, quindi le distrazioni sono annullate. Una torta, con tanto di ciliegina sopra, che piace a tutti: uomini donne e bambini. Con un messaggio tanto chiaro che un po’ spaventa. La vita, la morte, l’amore. Ci mette a nudo a riflettere su emozioni primordiali che rifuggiamo continuamente, che invece così riaffiorano subito in noi.

Un vortice di emozioni rapisce sin dalle prime note e sale tutto d’un tratto dallo stomaco. Le musiche conosciute di Riccardo Cocciante, i testi di Luc Plamondon  tradotti in italiano da Pasquale Panella, insieme alla forte  presenza scenica degli attori-cantanti ti fa sentire a casa mentre in realtà sei a teatro, in questo caso al Mandela Forum di Firenze adattato a teatro, ma tu non ci fai caso. Ormai sei dentro anche tu spettatore, senza accorgertene, catturato dai mille stati d’animo dei clandestini, incontenibili ballerini e performer, vero corpo pulsante della storia.

L’anima rimane l’amore cantato e vissuto da una Esmeralda – Lola Ponce perfetta nel ruolo, accompagnata fedelmente dal suo Quasimodo – Giò di Tonno. Il gobbo fa tenerezza, con le sue goffe movenze e una voce che scava dentro al cuore. La zingara è sempre bellissima, sensuale e insieme ingenua, tanto da non accorgerti di quanto lontano ti porti la sua celestiale melodia. Due voci, due anime che si intrecciano in modo sublime, si uniscono, si perdono e si ritrovano magicamente insieme per un finale particolarmente struggente. Le altre due parti dell’amore, ovvero Febo – Graziano Galatone, bello come il sole (di nome e di fatto), e Frollo – Vittorio Matteucci, il temibile e cattivo prete, riescono a far risaltare una Esmeralda sensuale e disperata. Non sono da meno la bravura di Clopin – Leonardo Di Minno, di Gringoire, alias Matteo Setti  ma soprattutto la voce pulita e l’eleganza di Fiordaliso, Tania Tuccinardi. Rifiniscono l’opera la funzionalità ed essenzialità della scenografia, valorizzata da sapienti luci, che sottolineano anche dei momenti ballati di complessa esecuzione: come durante Cuore in me. Quattro ballerini, a turno illuminati da veloci coni di luce mettono in risalto la loro bravura con acrobazie e movimenti che rappresentano i diversi stati d’animo del cuore. Il suo pulsare incessante, talvolta violento, ci ricorda che siamo vivi.

Lo spettacolo è in tour al Pala Alpitour di Torino fino al 22 maggio 2016 e sarà in scena dal 26 al 29 maggio 2016 all’Arena Adriatic di Pesaro, il 4 e 5 giugno al Palaevangelisti di Perugia, dal 12 al 26 giugno al Foro Italico di Roma, dal 3 al 9 luglio 2016 al Cortile della Pilotta di Parma, dal 15 al 24 luglio 2016 al Teatro di Verdura di Palermo, dal 28 al 30 luglio nella Valle dei Tempi di Agrigento, dal 6 al 10 agosto 2016 all’Arena Sant’Elia di Cagliari, dal 10 al 19 agosto al Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago, dal 24 al 28 agosto 2016 all’Arena Civitella di Chieti, dal 1 al 4 settembre 2016 all’Arena di Verona, dal 8 all’11 settembre 2016 al Pala Grande di Palmanova e dal 21 al 25 settembre 2016 al Teatro Carlo Felice di Genova. Le recite riprenderanno a novembre 2016 con spettacoli a Montechiari, Acireale e Reggio Calabria.

Vanessa Bambi

21/05/2016

 

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