Santarcangelo dei Teatri. Open Call per la direzione artistica del Festival Internazionale del Teatro in Piazza
Santarcangelo dei Teatri lancia una chiamata pubblica per la direzione artistica del Festival Internazionale del Teatro in Piazza. L’incarico sarà triennale a partire dall’edizione del 2017. La call scade il 16 maggio 2016.
Dal 26 . 03 . 2016 al 16 . 05 . 2016
Santarcangelo di Romagna (RN)
L’associazione Santarcangelo dei Teatri, facendo seguito a quanto deliberato dal consiglio di amministrazione riunitosi il 4 marzo 2016, lancia una chiamata pubblica per individuare la futura direzione artistica del Festival Internazionale del Teatro in Piazza. La call è scaricabile sul sito http://santarcangelofestival.com e in allegato al presente articolo e aperta fino a lunedì 16 maggio 2016.
I candidati dovranno inviare un curriculum dettagliato ed esprimere delle linee progettuali in un documento non più lungo di cinque cartelle. L’analisi delle candidature e il conferimento dell’incarico saranno di esclusiva competenza del consiglio di amministrazione del Festival, che per l’occasione si potrà avvalere delle indicazioni di esperti del settore in veste di consulenti. Per i dettagli dell’incarico e le modalità di partecipazione alla chiamata pubblica si rimanda al testo in allegato. La nuova direzione artistica verrà nominata al termine dell’edizione 2016 del Festival.
Quest’anno Santarcangelo Festival compie 46 anni ed è il più longevo festival italiano dedicato alle arti della scena contemporanea, nonché uno dei più significativi appuntamenti europei nell’ambito del teatro e della danza.
“Il cambiamento – spiega la presidentessa dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri e sindaco della città, Alice Parma – è una delle poche certezze nella storia del Festival di Santarcangelo. Nella sua storia si sono susseguiti direttori artistici di varia estrazione, organizzatori e amministratori di varie provenienze, e il Festival si è sempre dovuto reinventare. Siamo nuovamente di fronte a una fase di forte cambiamento: accettare le dimissioni di Silvia Bottiroli dalla direzione artistica del Festival non è stato facile per il consiglio di amministrazione, perché significa l’addio di una curatrice nata dentro all’esperienza Festival, e che a sua volta ha aiutato questa manifestazione a crescere fino alla conquista di uno dei più importanti premi europei del settore. Una persona che ha dimostrato grande amore per il Festival, oltre che grande acume, decidendo di lasciare questa istituzione in un momento di forza. In un momento in cui, per tanti motivi, Santarcangelo rappresenta uno spazio di libertà artistica e di possibilità. È un addio senza strappi, che lascia i tempi giusti alla prossima direzione artistica per impostare il proprio lavoro sulla scia dell’internazionalizzazione consolidata in questi ultimi anni. Per questi motivi, e per le bellissime edizioni che ci ha regalato, voglio ringraziare Silvia come presidentessa dell’associazione, come sindaco e come cittadina di Santarcangelo. Ora si affaccia una nuova stagione e la call che stiamo presentando è il primo atto di una rinnovata apertura di questo Festival, un percorso che intende fare della massima trasparenza alle procedure di accesso e di selezione un ulteriore punto di forza per rinnovare, ancora una volta, la vitalità del nostro Festival”.
“Di norma – afferma Silvia Bottiroli – si decide di lasciare un incarico di direzione artistica per un conflitto con l’organizzazione, una proposta più prestigiosa, un senso di fallimento o di impossibilità, o una ragione personale importante. Nessuno di questi casi è alla base della mia decisione – presa tempestivamente e tempestivamente comunicata agli organi istituzionali dell’associazione – di terminare il mio mandato con un anno di anticipo. Le ragioni di questa scelta risiedono invece nel desiderio di percorrere più a fondo alcune direzioni di ricerca intraprese in questi anni e di confrontarmi con altri contesti, forme di circolazione del sapere e pratiche. E si coniugano con la necessità di consegnare agli enti soci e ai sostenitori istituzionali il profilo di festival definito in questi cinque anni e la responsabilità rispetto al suo futuro e alla sua sostenibilità, nel momento ottimale per consentire alla prossima direzione artistica di lavorare con i giusti tempi alla progettazione del prossimo triennio ministeriale. Sono convinta infatti che le organizzazioni artistiche abbiano il compito di pensarsi oltre che di attuarsi, e possibilmente di immaginare un futuro che non sia mera conseguenza del passato e del presente. E questi anni di lavoro con gli artisti e di direzione del Festival di Santarcangelo mi hanno insegnato che si opera per scarti e rotture, che si costruisce continuità ricominciando ogni giorno daccapo, e che il lavoro curatoriale è una pratica istintiva e paziente di creazione di condizioni, un equilibrio instabile tra ossessione e abbandono, incontri e separazioni. Ora è tempo per me di andare incontro ad altri luoghi, altre domande, altre dimensioni di lavoro; ed è tempo per Santarcangelo di rinnovare il privilegio – così raro tra le istituzioni teatrali italiane – di accogliere una nuova direzione artistica che voglia misurarsi con un festival dal profilo chiaro e dalla grande reputazione internazionale. Se ogni festival è anche un’idea di festival, Santarcangelo è ora un ambiente in cui artisti della scena contemporanea internazionale possono lavorare confrontandosi con un contesto specifico, che è insieme geografico e culturale. Abbiamo sognato, e talvolta visto brillare nell’aria incandescente di luglio, un festival che guarda in faccia il futuro e sa di fare i conti con la storia, che crea condizioni per incontri straordinari, riunisce in uno spazio non consensuale visioni forti di teatro e di mondo, inventa nuove forme di circolazione e produzione di sapere e lascia spazio per l’imprevedibile. È una bellissima responsabilità per chi vorrà dirigere Santarcangelo nei prossimi anni”.