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Shakespeare nella Danza del ‘900 – La Danza ispirata dai testi di William Shakespeare

Giovedì 14 aprile 2016, al Teatro Verdi di Pisa, video conferenza tenuta da Ermanno Romanelli sul rapporto tra testo shakespeariano, drammaturgia e danza. In esame diversi balletti: Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate, The Winter’s Tale, La Bisbetica domata, Otello e The Tempest.

14 . 04 . 2016

18:00

Pisa - Teatro Verdi, Sala “Titta Ruffo”, Via Palestro 40

Giovedì 14 aprile 2016, alle ore 18, nella Sala “Titta Ruffo” del Teatro Verdi di Pisa, il critico Ermanno Romanelli terrà una video conferenza che ha come argomento Shakespeare nella Danza del ‘900.

L’appuntamento precede lo spettacolo A cuore aperto, in scena al Teatro Verdi di Pisa, sabato 16 aprile 2016, nell’ambito della Rassegna Danza. Lo spettacolo, liberamente ispirato ai Sonetti, di William Shakespeare, è firmato  per la coreografia da Claudio Ronda, la regia da Alessio Pizzech ed è costruito su musiche originali di Paolo Zambelli, eseguite dal vivo dai Giovani Archi Veneti.​ ​Ne sono interpreti l’attrice Elena Croce e i sei danzatori della Compagnia Fabula Saltica.

La conferenza, organizzata nel quarto centenario della morte di William Shakespeare (1564-1616), si propone di animare e argomentare un  confronto diretto su alcuni dei principali nodi del rapporto fra testo di partenza e la drammaturgia e la coreografia che ne seguono.

“L’incontro – spiega Ermanno Romanelli – prenderà in esame alcuni dei balletti più noti e interessanti creati nel Novecento su testi di Shakespeare. Tra questi certamente Romeo e Giulietta, un labirinto di passioni il cui cuore pulsante è il campo di battaglia nel quale si sono confrontati moltissimi coreografi tra cui John Cranko, Kenneth MacMillan, Rudolf Nureyev e Alexey Ratmansky. Altro titolo preso in esame è Sogno di una notte di mezza estate, favola regale onorata, tra gli altri, da George Balanchine, John Neumeier e Frederick Ashton, un delizioso intrico in cui magia, amore, inganni, fascino della notte e della natura seducono ogni tipo di pubblico”.

“Si parlerà anche del recentissimo The Winter’s Tale (Racconto d’inverno), testo che, se pure da sempre è visto come ‘non danzabile’ per la complessità degli slittamenti di tempo e spazio e gli intrecci fra i tanti personaggi, ha trovato in Christopher Wheeldon, per il Royal Ballet, un raro equilibrio fra danza, narrazione e video proiezioni. Altro titolo preso in esame è Taming of the Shrew (La Bisbetica domata) nella versione coreografica di John Cranko, balletto che ha regalato riso e applausi a generazioni di danzatori allevati a Stoccarda, un titolo su cui ha scommesso recentemente Jean-Christophe Maillot, autore del balletto omonimo per il Corpo di Ballo del Teatro Bolshoi.”

“Durante la conferenza analizzeremo anche Otelloche nell’insuperabile The Moor’s Pavane (1949) di Josè Limon ha trovato una sintesi perfetta. Ma si parlerà anche dell’Otello del coreografo italiano Fabrizio Monteverde, una versione recentemente riallestita per il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli e nuovamente in tour con il Balletto di Roma. E infine The Tempest (La Tempesta), nella quale Alexey Ratmansky, coreografo in residence all’American Ballet Theater, utilizza, per i 42 minuti della propria versione, l’omonimo Opus 109 (1926) di Jan Sibelius, e dà vita ad una vivace traduzione del testo shakespeariano, piena di estro e forza teatrale nella solidità dei personaggi rappresentati”.

Foto: Fabula Saltica, A Cuore Aperto di Claudio Ronda, ph. Nicola Boschetti.

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