Il Ballet Company of Györ in tour con Bolero di András Lukács e Carmina Burana di Youri Vamos.
Dal 13 . 01 . 2016 al 23 . 01 . 2016
dal 13 al 16 gennaio 2016 Teatro Vittorio Emanuele di Messina; 19 gennaio 2016 Teatro Verdi di Pordenone; 20 gennaio Teatro Duse di Bologna; 21 gennaio 2016 Teatro Toniolo di Mestre; 23 gennaio 2016 Teatro Fonderia Leopolda di Follonica.
Prende il via dal Teatro Vittorio Emanuele di Messina la tournée italiana della compagnia ungherese Ballet Company of Györ, compagnia di danza contemporanea fondata nel 1979 al Teatro Nazionale di Györ da Iván Markó, che lasciò, per questo incarico, la compagnia di Maurice Béjart portando in Ungheria professionalità e nuove idee. In pochi anni la compagnia è diventata una vera e propria istituzione nel mondo della danza ungherese e non solo, e vanta un ricco repertorio che spazia dal balletto classico alla danza contemporanea e ai progetti sperimentali. La compagnia, formata da circa quaranta danzatori, è attualmente diretta da Jànos Kiss ed è stata riconosciuta come National Ballet.
In Italia il Ballet Company of Györ si presenta con due coreografie costruite su due tra le partiture più note al grande pubblico: il Bolero di Ravel nella versione coreografica di András Lukács e i Carmina Burana di Carl Orff messi in danza da Youri Vamos.
Lo spettacolo è in scena dal 13 al 16 gennaio 2016 al Teatro Vittorio Emanuele di Messina (dal 13 al 15 alle ore 21.00 e il 16 gennaio alle 17.30), il 19 gennaio 2016 al Teatro Verdi di Pordenone (ore 20.45), il 20 gennaio 2016 al Teatro Duse di Bologna, il 21 gennaio 2016 al Teatro Toniolo di Mestre e il 23 gennaio 2016 al Teatro Fonderia Leopolda di Follonica.
Creata per il Wiener Staatsballett nel 2012, la versione coreografica di András Lukács Bolero di Ravel è un lavoro senza trama, creato per 10 ballerine e 10 ballerini che, danzando in grandi costumi neri, cercano di creare un monumentale atto di danza, in cui il grottesco si unisce ad elementi parodistici della danza ballroom e alla danza moderna.
“Ho cercato di essere molto prudente nell’approcciarmi alla meravigliosa musica di Ravel perché il Bolero è stato eseguito un’infinità di volte con molti clichés – scrive András Lukács – Tra quanti hanno creato lavori su questa musica, vanno ricordati sicuramente Maurice Béjart e Ivan Marko, le cui versioni rimarranno a lungo nella memoria delle persone. Io non volevo essere un epigono e mi sono basato semplicemente sulla relazione tra uomo e donna così come sulle passioni ed emozioni che li uniscono. Il mio Bolero è un lavoro senza trama, creato per dieci ballerine e dieci ballerini che danzando in grandi costumi neri, e cercano di creare un monumentale atto di danza. Ho cercato di elaborare un mio personale linguaggio unendo il grottesco, elementi parodistici della danza ballroom e elementi di danza moderna. Ho tentato di portare il movimento da un livello monotono ad una progressiva crescita e grazie al potere della musica, ho cercato di complicare gradualmente ciò che è semplice, minimizzando i movimenti dei danzatori e aumentando il loro numero e, con un più frequente cambio di forme, ottenere così la completezza come risultato”.
La versione coreografica dei Carmina Burana di Carl Orff messi in danza da Youri Vamos prende le mosse da O Fortuna!, invocazione alla divinità che guida il Destino e che rivela il desiderio di amore e felicità come forza primaria dell’esistenza. La ruota della fortuna è il simbolo degli alti e bassi della vita umana, con i suoi cerchi di tensione tra uomo e donna.
Foto: 1.-2. Ballet Company of Györ, Bolero di András Lukács; 3. Carmina Burana di Youri Vamos.