A Firenze focus su Giulio D’anna, in scena con l’assolo Bloody Body Blah
06 . 12 . 2015
21.00
Firenze - Teatro Cantiere Florida, Via Pisana 111/R
Il programma di D’ARME – Danza Area Metropolitana, realizzato da Versiliadanza in collaborazione con la compagnia Company Blu/ Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, si chiude domenica 6 dicembre al Teatro Cantiere Florida di Firenze con I don’t mind the pain, una serata dedicata al lavoro di Giulio D’Anna. Un’occasione unica per scoprire e approfondire la poetica di uno tra i più apprezzati giovani coreografi della scena europea.
La serata si apre con Laborazione, lo sharing finale del laboratorio condotto da D’Anna dal 28 novembre al 5 dicembre, e realizzato in collaborazione con il progetto R.O.S. (Research Open Space) di Samuele Cardini e il Centro Opus Ballet. Accanto al risultato del lavoro svolto con i giovani danzatori del laboratorio, Giulio D’Anna presenterà in prima regionale il suo assolo Bloody Body Blah, ispirato a Il lago dei cigni con le musiche originali di Maarten Bokslag, nel quale la figura di Odette è il punto di vista attraverso cui osservare la lotta interiore e la fantasia di un uomo.
Nell’assolo Bloody Body Blah, Giulio D’Anna corrode, accarezza e percuote l’icona afferrata in un baluginio e scorticata in una dimensione autobiografica del Lago dei Cigni e ce la restituisce così come risuona in lui, a torso nudo, in tutù di piume vere e scarpe da ginnastica, con uno sguardo ribelle e morbido.
D’Anna, che ha avuto una formazione classica avendo studiato dai 10 ai 20 anni balletto classico, seguendo il metodo della Royal Academy of Dancing per poi passare al modern jazz e alla danza contemporanea, sembra ripercorrere in questo suo lavoro il conflitto interiore vissuto molto probabilmente nel passaggio dovuto dall’uno all’altro stile. Domina dunque la componente autobiografica. Con le scarpe da tennis riesce a salire in punta, passando da contrazioni e contorcimenti, a figure classiche come l’attitude o l’arabesque. Sale e scende da un tavolo, ride e soffre, mentre dietro di lui appaiono in sequenza scatti fotografici che lo ritraggono nelle diverse età della sua vita, infanzia, adolescenza e giovinezza.
“Niente a che vedere con il balletto di Ciaikovsky – spiega D’ Anna – Ciò che mi intriga sono le contraddizioni di questa coreografia: il contrasto tra amore sensuale e spirituale; l’ utopia della perfezione e della bellezza in antitesi alla realtà.”
Al termine della perfomance, Giulio incontrerà il pubblico e discuterà non soltanto dell’esperienza laboratoriale , ma anche degli aspetti creativi della propria ricerca coreografica.
Foto: 1.-2. Giulio D’Anna, Bloody Body Blah, ph. Cinzia Camela; 3. Giulio D’Anna, Bloody Body Blah, ph. Margherira De Michelis.