A Roma

DNA Europe. Focus sulla nuova danza internazionale al Teatro India di Roma.

Dal 03 . 11 . 2015 al 07 . 11 . 2015

Roma - Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman 1

Al via il 3 novembre fino al 7 novembre 2015 al Teatro India di Roma il nuovo appuntamento con DNA, il focus  – curato da Anna Lea Antolini –  che Romaeuropa Festival dedica alla nuova danza internazionale.

La sigla, che dal 2011 ha indicato l’attenzione alla giovane Danza del Romaeuropa Festival -con uno sguardo particolare alla capacità di scrittura coreografica dei nuovi autori- si trasforma quest’anno in DNA Europe ad indicare non solo un consolidato ampliamento del campo di indagine, ma anche una fitta rete di collaborazioni con alcuni dei più importanti organismi europei impegnati nella promozione e nella produzione dei nuovi talenti della danza.

Apre il focus, il 3 novembre, Softer Swells della giovane irlandese Aoife Mcatamney, danzatrice dalla forte personalità che ha lavorato con William Forsythe, Wayne McGregor, Angelin Preljocaj e che presenta una coraggiosa ricerca sul rapporto tra maschile e femminile a partire dalla sublimazione aerea di una voce delicata e femminea e l’abbassamento di un movimento maschile, atletico e contorto (ore 20.30, ingresso libero).

A seguire, sempre il 3 novembre, ore 21.00, Tiny di Annamaria Ajmone, un viaggio in un’interiorità femminile. Annamaria Ajmone, vincitrice della scorsa edizione del premio Appunti Coreografici (creato e sostenuto dalla Fondazione Romaeuropa insieme ad un rete di partner nazionali) con Tiny ci conduce in un universo fatto di fantasie, echi, memorie personali e culturali, ponendo costantemente in relazione interiorità ed esteriorità, spazi interni al corpo e spazi esterni.

Chiude il focus il 3 novembre, ore 21.45, West End nuovo lavoro di Chiara Frigo, già in scena nelle passate edizioni di DNA e ora alle prese con la tenace relazione che l’Occidente instaura con  la decadenza. Una performance ritmata, interamente costruita sulla pratica del tip-tap ed interpretata dalla danzatrice Amy Bell a cui è affidato il compito d’incarnare una doppia chiave di lettura: West End come luogo d’intrattenimento ma anche come ultima stazione della cultura Occidentale.

 

Ai giovani e promettenti coreografi britannici Igor and Moreno – il primo di origine spagnola, il secondo italiana– il compito di aprire, il 4 novembre, la giornata dedicata all’incontro tra DNA e Aerowaves, network europeo dedicato alla danza di ricerca in cui il duo figura tra le compagnie principali per il 2015 e di cui la Fondazione Romaeuropa è partner da quest’anno. Con Idiot-Syncrasy i due danzatori descrivono gli odierni tempi di crisi tra desideri e frustrazione 4 novembre, ore 19.00).

Dinamica, fresca e leggermente assurda la ricerca coreografica dell’olandese – di origine israeliana – Liat Waysbort che con il solo Please me Please danzato da Ivan Ugrin affronta il tema della trasformazione del corpo e delle diverse reazioni che questa provoca negli spettatori (4 novembre, ore 21).

La compagnia Hodworks con Conditions of Being a Mortal. Movement I. Movement III. presenta una divertente e irriverente narrazione dell’intimità dei danzatori della compagnia tra paradiso e terra, scarpe da punta e piedi nudi, in un trionfo sulla banale realtà urbana (4 novembre, ore 21.45).

Il 5 novembre lo spagnolo Albert Quesada, che ha condotto la sua ricerca sotto l’ala di Anne Teresa De Keersmaeker, con il suo Wagner & Ligeti riflette sulle strutture musicali e sul rapporto tra suono e movimento (ore 21.00).

 

Il 6 novembre Ionannis Mandafounis ed Elena Giannotti con ApersonA  costruiscono una piecè sviluppata come un tableau mouvant: un duetto o un’opera buffa il cui libretto si costruisce attraverso l’organicità di suoni, gesti e spazi.

A chiudere DNAEurope, il 7 Novembre, è Jan Martens, coreografo belga/olandese, in scena con un solo creato per sé stesso ODE TO THE ATTEMPT: una sorta di autoritratto-collage della vita privata e lavorativa dello stesso coreografo che diventa sulla scena ritratto di una generazione che fa di smartphone e computer dei veri e proprio prolungamenti del proprio corpo e del proprio modo di comunicare.

Foto: 1. Wagner&Ligeti di Albert Quesada, ph. Gernot Singer;  2. Softer Swells di Aoife Mcatamney, ph. Maurice Gunning; 3. Tiny di Annamaria Ajmone; 4. West End di Chiara Frigo; 5. Idiot-Syncrasy di Igor & Moreno, ph. Alicia Clarke: 6. Ivan Ugrin in  Please me Please di Liat Waysbort; 7.  Hodworks in Conditions of Being a Mortal. Movement I. Movement III; 8. Ionannis Mandafounis ed Elena Giannotti in ApersonA, ph. Zoé Dumont; 9. Jan Martens in ODE TO THE ATTEMPT, ph.Phile Deprez.

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