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Al via a Roma la nona edizione di Teatri di Vetro, festival delle arti sceniche contemporanee

Si svolge a Roma, in nove diversi spazi della capitale, la nona edizione di Teatri di Vetro, festival multidisciplinare dedicato alle arti sceniche contemporanee. Tra di spettacoli di danza in programma dal 1 al 15 novembre 2015, i lavori di Marta Bichisao, Roberto Castello e Andrea Cosentino, Michela Lucenti, Enzo Cosimi, Paola Bianchi, Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci del Gruppo Nanou, Valeria Loprieno. Il festival diretto da Roberta Nicolai guarda già al decennale del 2016 e lancia un l’invito ufficiale agli artisti a presentare lavori, spettacoli, progetti artistici e di formazione.

Dal 01 . 10 . 2015 al 15 . 11 . 2015

ROMA – TEATRO VASCELLO, CARROZZERIE N.O.T , CENTRALE PRENESTE, FONDAZIONE VOLUME!

Si apre domenica 1° novembre la nona edizione di Teatri di Vetro – Festival delle arti sceniche contemporanee in programma fino al 15 novembre 2015 in diversi spazi della città di Roma.

Nato nel 2007 con l’obiettivo di monitorare la produttività artistica indipendente di giovani gruppi teatrali contemporanei sul territorio, Teatri di Vetro si è evoluto e ampliato, diventando negli ultimi anni un appuntamento prezioso per la valorizzazione della vita culturale e artistica locale e nazionale.

Sostenuto dall’accurata direzione artistica di Roberta Nicolai, il festival si conferma oggi non solo una piattaforma per mostrare agli operatori del settore e al pubblico il movimento creativo e la ricerca sperimentale contemporanea, ma anche un’importante occasione di confronto tra esperienze e idee artistiche, uno strumento di incentivazione per i professionisti del palcoscenico e un canale di promozione per compagnie emergenti e giovani formazioni.

Durante conferenza stampa di presentazione del Festival, Roberta Nicolai ha descritto con onesta soddisfazione le intenzioni e le soluzioni necessarie alla realizzazione di un progetto sempre più impegnativo che già guarda con spirito di progettazione e investimento all’edizione numero dieci: “L’anno scorso avevamo appena lasciato il Teatro Palladium ed eravamo alla ricerca di nuovi spazi. Ora è tempo di progetti e il nostro sguardo va già al decennale di TdV per il quale abbiamo lanciato l’invito ufficiale agli artisti a presentare lavori, spettacoli, progetti artistici e di formazione.”

“Questa edizione si porta dietro e rivela le trasformazioni degli ultimi anni cambiamenti materiali e spostamenti che ne hanno decretato un’evoluzione sostanziale – continua Roberta Nicolai  – Nata come rassegna, ideata e realizzata da Triangolo Scaleno Teatro, TdV è diventato uno dei Festival multidisciplinari sostenuti dal MiBACT per il triennio 2015-17 e da Roma Capitale come Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città 2014-16. Siamo ora in uno stato di equilibrio che ci rivela e richiede nuove prospettive”.

La comunità che viene, motto di questa edizione che replica il titolo del testo del 1990 del filosofo Giorgio Agamben, è il gruppo dei qualunque, l’incontro di individui spettatori dell’attimo artistico, lo sfioramento di identità singolari che sfuggono ad etichette di appartenenza. È la comunità di chi si assume il rischio della scena e che incontra lo sguardo dell’altro, osservatore momentaneo e necessario. Continua Nicolai: “Ci sono lavori, in questa edizione, in cui il tentativo di raccogliere una comunità intorno all’arte e di ricostruirla seppure in forma temporanea è evidentemente il senso stesso del lavoro. Ma ci sono anche altre suggestioni. Mi sono chiesta da dove guardiamo la scena contemporanea e ho trovato una possibile risposta nell’apertura de Il castello di Franz Kafka: ‘Era sera tarda quando K. arrivò. Il paese era sprofondato nella neve. Il colle non si vedeva, nebbia e tenebre lo circondavano, non il più debole chiarore rivelava il grande castello. K. sostò a lungo sul ponte di legno che dalla strada maestra conduceva al paese e guardò su nel vuoto apparente’. TdV non può essere un vero progetto artistico se non costruisce un legame con questo sguardo verso l’ignoto, di fronte ad un panorama e dentro ad un paesaggio. Teatri, al plurale, esprime multidisciplinarietà culturale e poetica; il vetro ne riconosce la fragilità, ma anche la possibilità di lasciar intravedere qualcosa. Il rispetto del pubblico passa attraverso la relazione con gli artisti e con le proposte che essi offrono affinché il vuoto sia solo apparente. TdV è un’invocazione, un desiderio, un tentativo che si concretizza nella comunità che viene affinché da individui qualunque possiamo costruire una comunità temporanea al cui centro vi siano le relazioni. Penso che il vuoto apparente nasconda l’incredibile ricchezza della scena contemporanea. TdV cerca, per poco tempo, di renderla visibile e disponibile alla comunità della nostra città e del nostro paese”.

Nel programma dell’edizione 2015, ben 13 prime nazionali, 34 rappresentazioni in 9 spazi della città. Inaugura gli appuntamenti di danza contemporanea lo spettacolo MA# Museo, progetto coreografico di Marta Bichisao, produzione Opera, in scena venerdì 6 novembre alle 20.00 e alle 21.00 presso Carrozzerie n.o.t (via Panfilo Castaldi 26A). MA è l’ideogramma giapponese che traduce l’intervallo e la relazione tra spazio e tempo, concreto e astratto. Allo stesso modo la coreografia si muove tra il pieno e il vuoto di oggetti di scena, il visibile e l’apparente di giochi di luci e proiezioni, il rumore e il silenzio di composizioni sonore originali a cura di Federico Ortica.

Il Teatro Vascello (via Giacinto Carini 78) ospita sabato 7 novembre alle 20.30 Roberto Castello e Andrea Cosentino con Trattato di Economia, coreocabaret confusionale sulla dimensione economica dell’esistenza. Il coreografo e il drammaturgo, lontani per formazione e destinazione artistica, sorridono insieme riflettendo sulla scienza come soluzione e liberazione dalla schiavitù del bisogno. Ne nascono domande impertinenti e risposte bizzarre che sfiorano i paradossi dell’intreccio tra economia, arte, morale e realtà.

Sempre al Teatro Vascello, domenica 8 novembre alle 20.30, il collettivo nomade di performers Balletto Civile in How long is now#Roma, ideazione coreografia di Michela Lucenti, musica originale eseguita dal vivo da Julia Kent. La storia di un vecchio professore e l’interazione in scena con un gruppo di ospiti di una casa di riposo di Ferrara diventa il pretesto per un pensiero sul presente e sul passato, sulla durata dell’attimo e sull’eredità di un ricordo.

Due rappresentazioni, martedì 10 alle 20.30 e mercoledì 11 alle 20.00 presso Carrozzerie n.o.t, per Compagnia Enzo Cosimi in La bellezza ti stupirà. Attraverso un lavoro a metà strada tra la coreografia e l’installazione artistica, Cosimi si immerge nelle vite degli invisibili della strada, tra gli homeless solitari ai margini del mondo, con lo sguardo discreto e il giudizio sospeso di chi vuole restituirne il quadro contemporaneo e politico. Progetto ispirato dall’opera dell’artista Joseph Beuys, ha collaborato alla creazione dei costumi lo stilista romano Fabio Quaranta.

Mercoledì 11 alle 21.00, presso Centrale Preneste (via Alberto da Giussano 58), Paola Bianchi in Zero. Sguardo sui corpi del teatro dell’artista polacco Tadeusz Kantor, Zero ne rivela l’insofferente ricerca di luogo e quiete. Tra suoni assenti, pause e respiri registrati e custoditi nella Cricoteka di Cracovia, il corpo in azione va incontro al proprio destino.

Da giovedì 12 a sabato 14 dalle 19.00 alle 21.00 e domenica 15 dalle 15.00 alle 17.00, presso Fondazione Volume! (via di san Francesco di Sales 86), Gruppo Nanou presenta Baby Doe di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci. Una stanza rialzata con spazi nascosti diventa la rappresentazione geometrica di una perfezione irraggiungibile e di un recinto che rinchiude l’uomo e ne sospende l’azione.

Domenica 15, Carrozzerie n.o.t, doppia performance: alle 18.00 Dehors/Audela in Perfetto Indefinito, studio che parte dalla vita e dall’opera della scrittrice e fotografa francese vicina al movimento surrealista Claude Cahun e si sofferma sull’identità, sul riconoscimento di se stessi e sulla resistenza alle identificazione imposte. Alle 18.30, Valeria Loprieno in Da consumarsi preferibilmente entro, best before…Scadenze materiali, biologiche e umane rendono urgente l’indagine sulla precarietà dell’essere e della danza stessa, arte fragile e refrattaria alla codifica che si appella all’unicità del gesto e alla peculiarità dei corpi in movimento.

Segnaliamo Acerbo Totale (Carrozzerie n.o.t., ore 17.00), cantiere di formazione e scrittura coreografica affidato quest’anno a Valeria Loprieno e alla compagnia Dehors/Audela in sinergia con il progetto Volcano curato da Simona Bertozzi ed Enrico Pitozzi e realizzato da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.

Il regolamento della Call to Action 2016, invito agli artisti per la presentazione di progetti per la decima edizione di TdV, è disponibile sul sito ufficiale della rassegna (scadenza lunedì 30 novembre 2015).

Informazioni sul programma, sui costi e sull’acquisto dei biglietti teatridivetro.it.

Lula Abicca

28/10/2015

Foto: 2. MA# Museo, progetto coreografico di Marta Bichisao, produzione Opera, ph. Grazia Morace; 3. Trattato di Economia, di Roberto Castello e Andrea Cosentino, Aldes; 4.-5. Balletto Civile, How long is now#Roma di Michela Lucenti, ph. Marco Caselli Nirmal; 6. Compagnia Enzo Cosimi, La belleza ti stupirá; 7. Paola Bianchi, Zero, ph. P. P. Rodighiero; 8. Gruppo Nanou, Baby Doe di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci; 9. Dehors Audela, Perfetto Indefinito; 10.-12. Valeria Loprieno, Da consumarsi preferibilmente entro.

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