Scuola di ballo del Teatro San Carlo

Stéphane Fournial, neo direttore della Scuola del Teatro San Carlo promette continuità e innovazione.

La sovrintendente Rosanna Purchia e la direttrice uscente Anna Razzi hanno presentato in una conferenza stampa il neo direttore della Scuola di ballo del Teatro San Carlo che ha sfoggiato grinta e un aplomb tutto francese. Fournial ha promesso continuità e innovazione. Il suo obiettivo è formare allievi “in grado di fare tutto. Solo così saranno già da subito pronti ad affrontare in maniera competitiva il mondo del lavoro".

Stéphane Fournial, nuovo direttore della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli, la più antica d’Italia, è stato presentato in una conferenza stampa durata quasi due ore lo scorso 22 ottobre.

Gentile, disponibile ed entusiasta ha con evidente piacere dialogato con i giornalisti riguardo i numerosi aspetti della missione che lo attende confessando di essere rimasto non poco sorpreso nell’apprendere di essere stato scelto tra i tanti che avevano presentato la propria candidatura.

Ad introdurlo la Sovrintendente Rosanna Purchia affiancata dal direttore uscente, Anna Razzi, di recente insignita del titolo di Presidente onorario a vita: emozionata e positiva la prima, evidentemente malinconica la seconda.

Il parallelo Italia Francia sopraggiunge in un attimo richiamato forse da quegli esterofili presenti in conferenza che avrebbero tanto voluto screditare l’Italia e sentire elogi riguardo un paese d’oltralpe. Ma invece, colpo di scena, Fournial spiazza tutti esponendo una situazione più che critica negli affari culturali del suo paese d’origine: 120 festival chiusi in pochi mesi, tagli alla cultura da capogiro, il tutto incorniciato da un aneddoto a dir poco pietoso “in Francia dare il titolo di Ministro della Cultura equivale a fare un torto, tanto è considerato un ruolo marginale nella politica. Lavorando in giro per l’Europa poi – aggiunge il nuovo direttore – ho potuto constatare l’assurda realtà per cui nazioni realmente prive di ogni forma di testimonianza storico-artistica sono letteralmente sommerse di fondi per la promozione e la diffusione di eventi legati all’arte e al contrario luoghi pregni di storia in ogni angolo e in ogni strada, come per esempio l’Italia, devono accontentarsi di pochi spiccioli”.

Ad ogni modo la sua sembra essere, fin da subito, una vera missione e Napoli, con la sua storia e le sue contraddizioni, sembra dargli la giusta carica per affrontare l’arduo compito: “Qui si respira cultura: il teatro, le grandi sale, i corridoi, i saloni, tutto parla di arte. Come potrei non essere felice di trovarmi qui?”

A chi gli chiede la sua opinione circa il Gala della Scuola di Ballo a cui aveva assistito il giorno prima risponde con incredibile serenità di aver apprezzato infinitamente lo spettacolo e l’alto livello dei ballerini professionisti e di essersi fatto un’idea molto positiva del livello tecnico ed interpretativo dei giovani allievi: “Non sono abituato a criticare e demolire ciò che fanno gli altri. Mi limito a guardare, valutare e ad agire di conseguenza”.

Di certo Fournial ha lasciato comprendere di aver ben chiara l’occasione che gli si è presentata davanti e a sottolineare le contingenze positive ci ha pensato proprio colei che ha dovuto passargli il testimone. Ricorda infatti Anna Razzi “Ormai quasi tutte le grandi compagnie di danza in Italia hanno chiuso i battenti. Restano in piedi Napoli, Roma e Milano le sole ad avere un proprio teatro, una propria compagnia e una propria scuola di danza. Chi insegna qui ha il dovere di portare avanti una scuola di qualità perché è responsabile della formazione e della crescita dei ballerini di domani”.

La conferenza stampa si trasforma in un vero e proprio dibattito quando Fournial dichiara senza mezzi termini: “il pubblico vuole il balletto classico di repertorio. Provate ad intervistare la gente fuori dei teatri o per la strada e chiedete cosa amano vedere. Vi risponderanno che vogliono la storia, i bei costumi, le scene e il virtuosismo tecnico e questo non perché il contemporaneo non sia interessante, ma perché è diventato infinitamente difficile trovare spettacoli di danza contemporanea di qualità. I coreografi di oggi vogliono stupire con lavori e stili che hanno finito di stupire già negli anni Settanta. Siamo pieni di déja vu”.

Fournial ci tiene a precisare di aver ben chiaro il suo compito: preparare ballerini in grado di lavorare da subito e dotati di una versatilità tale da poter assecondare i gusti stilistici di ogni coreografo senza fossilizzarsi nel seguire questa o quella scuola di pensiero. Abituare dunque gli allievi tanto alla scuola francese, parente prossima di quella italiana, quanto a quella russa ossia alla tecnica Vaganova. “I miei allievi devono essere in grado di fare tutto. Solo così saranno già da subito pronti ad affrontare in maniera competitiva il mondo del lavoro”.

Proprio la sua attenzione nei confronti dei futuri impegni lavorativi degli allievi della Scuola del San Carlo solleva una bizzarra polemica circa un ipotetico conflitto d’interessi dovuto al fatto che Fournial sia proprietario di un’agenzia per ballerini professionisti, la 6-prime agency e di conseguenza secondo alcuni potrebbe essere interessato a “piazzare” gli elementi migliori in altri circuiti. “Bene! Ottimo!” Risponde il maestro chiarendo fin da subito che il conflitto d’interessi ci sarebbe stato qualora il suo ruolo fosse stato di direttore del Corpo di ballo e non della Scuola. In quel caso, e solo in quello, avrebbe compreso il disappunto nei confronti di una migrazione dei migliori elementi verso altri palcoscenici da quello napoletano. Ma nel caso della direzione della Scuola la sua attività secondaria e la sua agenzia non possono che essere trampolino di lancio per tutti quegli elementi che si dimostrassero eccellenti e che non dovessero riuscire a trovare una collocazione nella compagnia del Teatro di San Carlo. “Li aiuterò a trovare subito lavoro e questo non può che essere un fatto positivo!”.

Grinta da vendere e un aplomb tutto francese. Così si è presentato Stéphane Fournial promettendo continuità e innovazione nel Teatro che lo ha scelto ed accolto come direttore di una delle più rinomate scuole di ballo d’Europa.

Manuela Barbato

26/10/2015

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