A Torinodanza debutta Gone in a heartbeat della coreografa belga Louise Vanneste
Dal 11 . 09 . 2015 al 12 . 09 . 2015
Moncalieri (TO) - Fonderie Teatrali Limone, Via Pastrengo 88
Una performance magnetica, un’esperienza percettiva totalizzante in cui il suono e la musica si trasformano in spazio e luce che si traducono in danza e coreografia.
Quello che si sviluppa è un organismo unico, con un unico battito cardiaco, familiare e estraneo al tempo stesso. In questa nuova creazione prodotta e ospitata da Torinodanza, la giovane coreografa belga Louise Vanneste, formatasi con Anne Teresa De Keersmaeker e alla Trisha Brown Dance Company di New York, continua la sua personale esplorazione della tensione fra molteplicità e unità, scrittura e istinto, corpo e ambiente. Il risultato è una performance innovativa in cui il linguaggio espressivo è preciso e raffinato, intenso e coinvolgente.
Quattro danzatrici (Anja Röttgerkamp, Eléonore Valère-Lachky, Eveline Van Bauwel e Anuschka Von Oppen) condividono lo stesso spazio. Ognuna è un mondo a sé, come se le loro fossero quattro creazioni indipendenti. Nei gesti è possibile rintracciare brandelli della memoria collettiva di quel corpo danzante unico che si muove all’unisono nei concerti rock e nelle danze popolari. Sembra che il movimento generi un corpo solo, ma i loro sono quattro percorsi unici e personali.
Diventano una cosa sola solo per il fatto di trovarsi a condividere lo stesso tempo e lo stesso spazio. Non possono restare indifferenti una all’altra e quello che avviene fra di loro non è uno scambio intenzionale ma una sorta di fluido che le influenza inconsciamente. Si apre una nuova dimensione collettiva e organica, funzionale e sorprendente: sono un organismo che si muove in formazioni costantemente variabili, come entità singole, coppie che si formano e si sciolgono e gruppo compatto. Il movimento prova a rendersi indipendente da chi lo crea. Il gesto si de-personalizza e si muove alla conquista di una nuova dimensione. Le gestualità si contaminano, varcano i confini dell’appartenenza a un solo corpo per fondersi o opporsi nel gioco sempre nuovo della relazione che obbliga a interrogarsi e uscire da sé per incontrare l’altro.
La danza si interroga sullo scorrere del tempo e sui confini dettati dallo spazio e sui significati che ciascuno di noi attribuisce loro.
Foto: Gone in a heartbeat di Louise Vanneste, ph. Arnaud Gerniers.