Il Balletto del Sud ne Il Lago dei Cigni versione Fredy Franzutti
Dal 12 . 08 . 2015 al 13 . 09 . 2015
12 agosto Forum di Bressanone (Bolzano); 13 agosto Teatro Comunale di Vipiteno (Bolzano); 16 agosto Anfiteatro Romano di Lecce; 22 agosto 2015 Piazza D'Oriente di San Foca (Lecce); 13 settembre Teatro Greco di Taormina.
Il Balletto del Sud diretto da Fredy Franzutti, nel ventesimo anno di attività, presenta, ad agosto e settembre 2015, una programmazione ricca di appuntamenti. Tre le produzioni portate in tour dalla compagnia, tra cui la rivisitazione de Il Lago dei Cigni firmata da Franzutti su musica di Ciaikovsky, con costumi e scene dipinte da Francesco Palma.
Il balletto, in due atti, è in scena il 12 agosto al Forum di Bressanone (Bolzano), il 16 agosto all’Anfiteatro Romano di Lecce, il 22 agosto in Piazza D’Oriente a San Foca (Lecce) e il 13 settembre al Teatro Greco di Siracusa.
Non si tratta in questo caso di una nuova versione moderna del balletto ma di una nuova versione che utilizza sempre la tecnica classica. Franzutti ambienta il suo Lago dei Cigni nella Baviera “fin de siècle” di Ludovico II dove un gruppo di benestanti, nobili e borghesi, è in vacanza in riva al Lago. Nel balletto la regina madre è un’arricchita che desidera ardentemente un matrimonio giusto per suo figlio. Quest’ultimo, il Principe Sigfried, bellissimo, corteggiato e viziato, vuole invece continuare a divertirsi e godere della sua età. Originale la demoniaca figura di Rothbart, un vero seduttore che esercita il suo potere sui giovani promettendo loro fittizie libertà, bellezza e duratura giovinezza. Tra le giovani irretite da Rothbart e tramutate in cigni è anche Odette, incantevole e eterea. Sigfried se ne invaghisce e le giura fedeltà come da copione. Solo l’amore incondizionato potrà spezzare il patto con Rothbart. Sempre seguendo la trama originale del balletto, si svolge la festa di compleanno del principe e appare Rothbart con il cigno nero, Odette: Sigfried cade nel tranello, la scambia per Odile e le giura amore eterno. Nuovo e originale il finale: Sigfrid per non perdere la sua Odile accetta di consegnare la sua anima a Rothbart. Diventerà un cigno egli stesso.
Scrive Fredy Franzutti: “I tre grandi balletti di Ciaikovsky. sono delle autentiche confessioni, delle sincere esposizioni dei risultati di una ricerca personale, ed io sentivo che la magia di Rothbart è così potente perché agisce su un terreno comune a tutti noi. Non è infatti ad irreali incantesimi, ma ad alcuni dei suoi plausibili incanti che, credo, noi tutti abbiamo ceduto almeno una volta nella nostra vita. Qui l’incantesimo è l’amore per una giovane fanciulla nelle sue due incarnazioni tipicamente romantiche (bellezza medusea, e purissimo angelo vessato). Il finale è una vox media, scena ambigua tra lieto fine e catastrofe: chi può infatti dimostrare che il cedere alla bellezza dell’arte (la protagonista femminile) sia una fuga dalle responsabilità del mondo reale? O è forse il mondo della quotidianità ad essere profondamente ipocrita? In altri termini, la questione diventa: l’arte, con le sue bellezze, è un filtro narcotico e stupefacente o è la verità?”
Danzano nei ruoli principali: Nuria Salado Fusté (Odette/Odile), Francesco Cafforio (Siegrfried) e Alessandro De Ceglia (Rothbart).
Foto:
1.-2. Balletto del Sud, Il Lago dei Cigni di Fredy Franzutti, ph. Francesco Sciolti; 3. Alessandro De Ceglia, Il Lago dei Cigni di Fredy Franzutti, ph. Domenico Summa; 4. Nuria Salado Fusté, Il Lago dei Cigni di Fredy Franzutti, ph. Francesco Sciolti; 5. Francesco Cafforio, Il Lago dei Cigni di Fredy Franzutti, ph. Francesco Sciolti.