A Firenze

Al Museo Casa di Dante di Firenze Versiliadanza in Poesia nella Città dedicato a Pier Paolo Pasolini e Dante Alighieri

Dal 24 . 07 . 2015 al 25 . 07 . 2015

Firenze - Museo Casa di Dante

Dopo il successo della scorsa edizione di Poesia sulla città dedicata a Michelangelo e Mario Luzi, Versiliadanza in collaborazione con Edizioni della Meridiana promuove per l’Estate Fiorentina 2015 Poesia nella Città, eventi di poesia, musica e danza dedicati a Pier Paolo Pasolini e Dante Alighieri.

Poesia nella Città si terrà presso il Museo Casa di Dante di Firenze, proprio dove un tempo sorgevano le case degli Alighieri, e dove nel 1265 nacque Dante, secondo una memoria popolare tramandatasi nei secoli, venerdì 24 e sabato 25 luglio, in due turni alle ore 16.45 e alle ore 17.15. Il museo farà da vera e propria scenografia di un evento itinerante che valorizzerà gli spazi museali. Le stanze diventano architettura vivente, memoria di ciò che vi accade. Attraverso la musica, la parola e la danza verrà rievocato il passato e la grande Arte. Ogni evento sarà un viaggio/intreccio nella scrittura di Pier Paolo Pasolini e Dante attraverso il linguaggio della poesia accompagnato dalla musica dal vivo e dalla danza.

Di Dante Alighieri ricorre quest’anno 750° anniversario della nascita, ma il 2015 è anche il 40ennale della morte di Pier Paolo Pasolini. Pochi sanno dello stretto rapporto che lega Pasolini e Dante. Dalle riflessione di Pasolini sulla Divina Commedia nasce la Divina mimesis uscita presso Einaudi nel novembre del 1975, postuma solo per pochi giorni al poeta: l’ultimo titolo curato dall’autore è una Mimesis, una imitazione della Divina Commedia. D’altronde, il rapporto di Pasolini con Dante non si esaurisce nel progetto più ambizioso, e abortito, quello appunto di una nuova Divina Commedia. La memoria dantesca è continua, pervasiva, nell’opera pasoliniana, in prosa e in poesia: dalla rappresentazione della Roma di Ragazzi di vita come “Città di Dite”, ai versi di Trasumanar e organizzar, che fino dal titolo prelevano dalla lingua di Dante uno dei suoi fulminanti neologismi; a quella sorta di resa inanimata alle parole del modello che è il Collage da Dante (intitolato proprio così) con cui si apre Dal vero, una prosa romana degli anni 50-53. E neanche cinema di Pasolini rimane indenne da questa epidemica memoria dantesca: dal primo film, Accattone, che si apre citando in epigrafe i versi della morte di Bonconte, fino all’ultimo film, l’agghiacciante Salò-Sodoma, che Pasolini concepì ispirandosi certo a Sade, ma ad un Sade, secondo lui, a sua volta ispirato da Dante.

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