TEATRO DELL'OPERA DI ROMA

Opera di Roma: “la situazione economica è gravissima ma ce la faremo”. A sostenerlo il neo sovrintendente Fuortes

Il Sovrintendente Carlo Fuortes illustra lo stato economico e finanziario della Fondazione al 2013. Debiti per oltre 25 milioni. Perdite per 10 milioni di euro solo nel 2013. Un nuovo equilibrio economico possibile entro il 2014 grazie alla legge Bray. “La situazione è grave ma sono ottimista” afferma Fuortes.

Non sono certo confortanti i dati economici del Teatro dell’Opera di Roma. Già in un comunicato stampa dello scorso 23 dicembre il Teatro evidenziava una “situazione economico-finanziaria insostenibile per la capacità finanziaria della Fondazione, stimabile in circa 40 milioni di indebitamento, e al netto dei crediti, di non meno di 24 milioni”. Per far fronte a questa situazione, il nuovo Consiglio di Amministrazione del Teatro dell’Opera all’unanimità aveva dato mandato al Sovrintendente di procedere alla richiesta dei fondi previsti dal Decreto Valore Cultura voluta dal Ministro Bray  (legge 112/2013).

Oggi il Sovrintendente del Teatro dell’Opera Carlo Fuortes, nel corso del primo incontro pubblico con la stampa al Costanzi ha approfondito l’argomento dichiarando:“La situazione economica e finanziaria del Teatro dell’Opera è grave, ma sono molto ottimista, anzi certo che entro l’anno 2014 i problemi economici della Fondazione saranno superati e i conti riportati in equilibrio grazie all’adesione alla Legge Bray che consente di sostenere gli enti lirici in difficoltà: abbiamo già chiesto un finanziamento di 5 milioni di euro di anticipi sul 2013, ma entro il 9 febbraio dovremo presentare un piano triennale per accedere ai benefici della legge attraverso un ripensamento della pianta organica e un nuovo contratto integrativo con l’accordo delle principali organizzazioni sindacali. L’alternativa prevista dalle stesse norme è la liquidazione coatta”.

Per riportare i conti in ordine Fuortes punta anche su un aumento della produttività dell’Opera di Roma, da realizzarsi grazie anche ad una crescita della qualità e della capacità di diversificare le entrate aumentando al massimo i ricavi, soprattutto attraverso la biglietteria (biglietti e abbonamenti), e i finanziamenti dei privati.

“E’ un lavoro lungo, ma sarà possibile perché il Teatro dell’Opera è un valore assoluto per la cultura del nostro Paese prima di tutto grazie alla presenza di un grande Direttore come il Maestro Riccardo Muti e grazie poi alla altissima qualità dimostrata dai lavoratori del Teatro”.

Nel corso della conferenza stampa odierna il Sovrintendente Carlo Fuortes ha fatto luce sugli aspetti salienti relativi allo stato economico e finanziario della Fondazione al 31 dicembre 2013. “I dati del 2013 sono ovviamente preconsuntivi e suscettibili di modifiche sul versante dei costi, mentre è più difficile che cambino a livello di ricavi perché gli introiti 2013 della biglietteria sono ormai definitivi e i contributi sono stati erogati”. Quelli principali messi in evidenza sono un aumento dei costi di gestione, rispetto al budget, di 5,7 milioni di euro (+ 10%) e una contrazione dei ricavi di 4,2 milioni di euro (-7,5%) sempre rispetto al budget, con una perdita di esercizio di 10 milioni di euro circa solo nel 2013.

Sempre nel 2013 i ricavi sono diminuiti del 18% rispetto al 2011 (- 2,2 milioni di euro). La vendita di biglietti, abbonamenti ed altre prestazioni, ha fatto registrare complessivamente una flessione dell’11,6% (-0,9 milioni di euro). E questo nonostante l’offerta artistica sia lievemente cresciuta: le rappresentazioni sono aumentate per le opere liriche da 67 a 71 e per i balletti da 56 a 69; in lieve calo i concerti, da 28 a 24.

Nel triennio 2011-2013 i costi di gestione sono aumentati del 12,4% (+ 6,9 milioni di euro). I costi del personale, che rappresentavano il 64,1% dei costi complessivi, hanno fatto registrare un incremento del 5,7% (2,1 milioni di euro). Quelli per i servizi infine sono cresciuti del 19,8% (2,7 milioni di euro).

In merito all’andamento del personale dal 2011 al 2013 si è registrato un aumento da 634 (2011) a 643 (2013) unità, con un costo che rispettivamente è aumentato da 37,826 milioni di euro (2011) a 39,967 milioni di euro (2013).

I risultati della gestione nel loro complesso dal 2011 al 2013, dopo aver registrato un sostanziale equilibrio nel 2011 e nel 2012, denotano hanno avuto un deciso peggioramento nel 2013 (-10,8 milioni di euro). Nel triennio 2011- 2013 si è assistito anche a un drastico calo dell’autofinanziamento dal 22,3% al 16,3%.

Fuortes ha reso noti anche i dati relativi allo stato patrimoniale della Fondazione. Al 31 dicembre 2013 si registra un patrimonio netto di -9,6 milioni di euro. L’indebitamento lordo è pari a 37,9 milioni di euro divisi tra debiti verso le banche (11,9 milioni di euro), debiti verso i fornitori (11,4 milioni di euro), debiti tributari e previdenziali (8 milioni di euro) e altri debiti (6,6 milioni di euro). I crediti sono pari a 12,2 milioni di euro. Quindi si registra un indebitamento netto di 25, 7 milioni di euro. Questo denota, sempre nel triennio 2011-2013, un notevole peggioramento dell’esposizione finanziaria: i debiti totali sono cresciuti del 30,6% (+8,9 milioni di euro), mentre i crediti sono diminuiti del 21,9% (-3,4 milioni di euro).

Segnaliamo che la nomina di Fuortes è ancora oggetto di polemiche. Alcuni ravvisano un conflitto di interessi: il neo sovrintendente dell’Opera di Roma è infatti al contempo amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma che gestisce il Parco della Musica sede di un’altra Fondazione lirico-sinfonica ossia l’Accademia di Santa Cecilia. Dubbi sui numeri presentati da Fuortes sono stati avanzati dall’On. Fabio Rampelli in un’interrogazione che vi proponiamo di seguito e che ha avuto l’immediata risposta del Ministro Bray.

9/01/2014

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