MOVING VIRTUAL BODIES: Videodanza a ingresso gratuito
10 . 01 . 2014
21.30
Bari Galleria Bluorg
Videodanza
Comincia con un programma di video-danza curato da Gitta Wigro in collaborazione con Anticorpi XL e Galleria d’Arte BluOrg il 10 gennaio 2014 DAB-danza-a-Bari, stagione di danza contemporanea curata dal Teatro Pubblico Pugliese col sostegno del Comune di Bari.
Il programma, denominato MOVING VIRTUAL BODIES, prevede la proiezione di cinque produzioni video.
Apre Set in Motion di Willi Dorner e Michael Palm (Austria | 2012 | 20’), una spiritosa e grottesca reazione a catena cinematica che tenta di coreografare le svariate relazioni che si instaurano tra i mobili e il corpo umano.
Segue Choros di Michael Langan e Terah Maher (USA | 2011 | 12’59”), un omaggio all’innovativo regista Norman McLaren, meglio noto per il suo film Neighbours, vincitore di un premio Oscar, e autore del film Pas De Deux (1968). Choros sfrutta la computer grafica, insieme ad un uso innovativo della luce, in modo tale da elaborare una risposta moderna al film di McLaren.
Sight Reading di Lucy Cash (Gran Bretagna | 2007 | 9’) è un collage di tre diversi tipi di movimento. L’opera immagina la possibilità di un dialogo tra una rimessa in atto degli esperimenti della prima metà del XX secolo attraverso la cosiddetta ‘visione senza occhi’ (che afferma che la vista può coinvolgere diverse parti del corpo), la coreografata analisi di un eclissi (il movimento dei pianeti) e lo studio del ritmo degli scherzi.
In Moths di Sophie Hyde e Paul Zivkovich (Australia | 2009 | 7‘) due uomini si scontrano in un mondo di oscurità. Esitante, intrepido, impetuoso… alla continua ricerca di nuovi modi per relazionarsi. Opera della britannica Lucy Cash, la quale darà anche delle lezioni nei laboratori a venire che sono parte integrante del progetto Video Dance di Anticorpi XL.
Chiude l’evento Jeu de Societé di Stéphanie Aubin e Arnaud Baumann (Francia | 2010 | 3‘48“). Un fotografo, un coreografo e membri della comunità locale… É un “gioco di società”. Una coreografia statica, reinventata da ogni singolo partecipante per dare vita ad un insieme del tutto giocoso. Realizzato dalla coreografa Stéphanie Aubin, dal fotografo Arnaud Baumann e da un centinaio di cittadini della comunità locale. Ad ogni persona è stato chiesto di entrare nel luogo di quella precedente e di immaginare quale avrebbe potuto essere il loro movimento, in modo da portare avanti la danza passo dopo passo. La colonna sonora, Hernando’s Hideaway, contribuisce ad aggiungere ritmo e un sottile umorismo all’intero esperimento.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.