A Firenze

Aterballetto a Fabbrica Europa con La Tempesta di Cristina Rizzo e con due lavori di Michele Di Stefano: il nuovo Upper-East-Side e il debutto della ricostruzione di e-ink

12 . 05 . 2015

21.00

Firenze - Stazione Leopolda

Martedì 12 maggio 2015 il Festival Fabbrica Europa presenta la compagnia Aterballetto con tre lavori significativi di un nuovo percorso della compagnia guidata da Cristina Bozzolini, un percorso di apertura e trasformazione che lasciandosi alle spalle le coreografie del repertorio creato da Bigonzetti, si apre al contemporaneo e a una fase di autorialità diffusa con una grande attenzione alla danza contemporanea italiana. Il percorso è iniziato con Cristina Rizzo, autrice della coreografia per 6 danzatori Tempesta/The Spirits, che ha debuttato a Reggio Emilia nel luglio 2013 e che ha riscosso grande successo nel maggio 2014 per la NID – Piattaforma della nuova danza italiana a Pisa.

Rientra in tale percorso anche Upper-East-Side, la produzione che ha debuttato a Reggio Emilia nell’ottobre 2014 e che ha fatto incontrare due mondi diversissimi: Aterballetto e il coreografo Michele Di Stefano.

Inoltre viene presentata in prima nazionale la ricostruzione di e-ink, duetto di Michele Di Stefano/mk del 1999. Il riallestimento – nell’ambito del progetto RIC.CI. Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80-’90 – è a cura di Aterballetto.

Scrive la coreografa Cristina Rizzo a proposito di Tempesta/The Spirits: è un balletto per 6 danzatori, tre coppie che formano un gruppo, una specie di tribù che nel suo gioco coreografico articola una danza fatta di ingaggi subitanei, di abitazioni epidermiche e di corpi volatili agganciati in una continua e reciproca torsione di uno nell’altro. E’ nei meccanismi del dialogo e della relazione che è possibile applicare un rigoroso esercizio quotidiano capace di sollevarsi dai sistemi dominanti della soggettività, di rinominare i desideri e far apparire una qualità molto specifica di vicinanza. Stare in un luogo trovato insieme, starci e costruire insieme uno stato lievissimo di gesti, di delicate negoziazioni per formare  nuovi fraseggi e qualità diverse del tempo, riabilitare insieme l’apparizione, un avvento”.

Scrive Michele Di Stefano nel 1999 a proposito di e-ink, il lavoro di esordio della compagnia mk: “Questo lavoro nasce dalla curiosità per le modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori che, pur essendo formalmente precisi, sono il prodotto di una destabilizzazione. Esatta e ambigua a un tempo, la loro comunicazione è organizzata sul momentaneo addomesticamento di ciò che per sua natura desidera essere continuamente riscritto, reinventato. E frainteso. Forse nel cambiamento costante degli stati corporei, nel loro rimescolio non consequenziale, è possibile avvicinarsi a questo punto di vista non ordinario, alle potenzialità compositive di una scrittura mutante come gli inchiostri elettronici del futuro prossimo, ma che può essere letta solo come presentimento”.

Scrive Michele Di Stefano: “Per Upper east (sides) immagino un lavoro corale, costruito su un impianto di scrittura molto preciso, in cui la grammatica del corpo è al servizio dello spazio che essa crea, allo scopo di permettere ad altri corpi di abitarlo. Il movimento è dunque prodotto per creare una condizione esterna al corpo; la danza acquisisce un carattere esplorativo e diventa una questione di orientamento. Mi interrogo in questi termini sulla matematica della ‘frase’, la sua collocazione all’interno di un sistema, la sua riproducibilità nel tempo e le conseguenze che essa produce. Dalla grammatica alla geografia, l’informazione viaggia per creare un impatto linguistico e un corpo in continuo assetto di scambio, pronto al trasloco definitivo nei quartieri alti.”

Foto: Aterballetto, e-ink di Michele Di Stefano, ph. Nadir Bonazzi.

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