A Roma

Aterballetto a Roma con Don Q di Eugenio Scigliano e Rossini Cards di Bigonzetti.

Dal 05 . 05 . 2015 al 06 . 05 . 2015

Roma - Teatro Olimpico, Piazza Gentile da Fabriano 17

Prosegue il Festival Internazionale della Danza di Roma 2015 dell’Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico.

In scena martedì 5 e mercoledì 6 maggio 2015, al Teatro Olimpico di Roma, Aterballetto con un programma che comprende Don Q (Don Quixote de la Mancha) di Eugenio Scigliano e Rossini Cards di Mauro Bigonzetti.

Don Q è una libera interpretazione dell’immortale storia di Don Chisciotte e del mondo visionario di Cervantes. Ad interessare Scigliano la particolare natura umana – quella del “dreamer” – dell’Hidalgo di Cervantes, eroe particolarmente amato dal mondo del balletto per il suo mondo ideale acceso di sogni e ideali.

Scigliano porta in scena lo spaesamento umano e la necessità di non abdicare ai propri ideali. Nel Don Q di Scigliano l’antieroe di Cervantes assume connotazioni contemporanee tra visioni oniriche e percezione di un contesto d’azione reale. Emerge, da un impianto scenico sospeso fra il concettuale e il “puro visivo”, un uomo che da un lato “sopravvive” alla decadenza del suo tempo grazie alla sua stessa follia e dall’altro “vive” in virtù dei sentimenti più nobili e universali: amore ed amicizia. L’ingegnoso Hidalgo diventa così metafora inquieta dell’artista in equilibrio instabile fra la realtà e l’immaginario da lui stesso creato. Anche la scelta musicale ricalca questa sorta di schizofrenia: a brani di musica classica spagnola si alternano le sperimentazioni sonore del finlandese Kimmo Pohjonen, quasi ad affermare l’universalità di un Don Quixote il cui spirito non omologato dovrebbe ispirarci, oggi più che mai. Costumi di Kristopher Millar e Lois Swandale. Luci di Carlo Cerri.

Rossini Cards è un acclamato lavoro di Mauro Bigonzetti. Una coreografia dal ritmo incalzante che riesce a entrare nello spirito della creatività di Rossini, a rivivificare sulla scena il suo lacerante, passionale romanticismo e sentimentalismo, senza tuttavia cadere in alcuna forma di stucchevolezza, bensì mostrando la spontaneità e sincerità della visione del mondo romantico-ottocentesca e decadentistica. Le improvvisazioni che costituiscono la seconda parte della coreografia sono vere e proprie sperimentazioni atletiche di posizioni e movimenti originali ed estranei al codice di ogni stile coreografico esistente; una ricerca pura sul movimento, dagli interessanti risultati.

Foto: 1.-7. Aterballetto, Don Q. di Eugenio Scigliano, ph. A. Anceschi; 8.- 10. Aterballetto, Rossini cards di Maruro Bigonzetti, ph. A. Anceschi.

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