A Napoli Invenzioni a tre voci di Roberto Zappalà
12 . 04 . 2015
21.00
Napoli - Teatro Nuovo
La rassegna Quelli che la danza porta in scena domenica 12 aprile 2015 al Teatro Nuovo di Napoli Invenzioni a tre voci, primo step del nuovo ampio progetto di Roberto Zappalà Transiti Humanitatis, ovvero una riflessione sull’umanità e sulla bellezza, evocata ed indagata attraverso la danza, che, articolato in più fasi, è iniziato nel 2014 e avrà esito finale nel 2017.
Appropriandosi delle riflessioni di John Berger e dei versi di Wislawa Szymborska, Zappalà propone una riflessione sull’immaginario femminile e non sulla sua condizione. La sua non è un’analisi sociologica, ma la rappresentazione dell’immaginario prodotto dalla bellezza femminile e dal suo corpo che è al contempo protagonista e vittima. Obiettivo della performance come dell’intero progetto Transiti Humanitatis, infatti, è quella di provare con la danza a raccontare la corporeità e l’identità umana e cosi la sua bellezza.
Ovviamente il suo linguaggio è quello della danza, una danza che ha la sua grammatica e la sua sintassi nei nervi e nelle giunture, nei fremiti e nei sussulti del corpo delle tre danzatrici/invenzioni.
Tre le danzatrici come le voci e le invenzioni che sono rispettivamente quelle di J.S.Bach, eseguite dal vivo dal pianoforte suonato da Luca Ballerini e dalla viola di Adriano Murania, e dalle tre protagoniste della creazione, Maud de la Purification, Gioia Maria Morisco Castelli e Valeria Zampardi. L’immobilità dei corpi femminili, punto di riferimento di buona parte dell’arte pittorica occidentale, si trasforma e trasfigura nei corpi in movimento plasmati dal coreografo. Mettere a nudo il corpo della donna, per Roberto Zappalà, non significa soltanto spogliarla dei vestiti nel senso letterale, ma equivale a mettere a nudo il cuore umano. Vuol dire rivelare le illusioni e gli inganni che, quasi sempre, lo sguardo maschile ha messo in campo quando l’oggetto della visione è la donna e il corpo femminile. È a partire dal corpo, in questo caso delle donne/danzatrici che tutto incomincia e nel quale tutto si consuma ed esaurisce.