In tour

MM Contemporary Dance Company ne la Carmen di Emanuele Soavi e Bolero di Michele Merola

Dal 08 . 04 . 2015 al 17 . 04 . 2015

8 aprile Teatro Nuovo di Napoli; 9 aprile 2015 Teatro Comunale di Mercato San Severino; 10 aprile Teatro Diana di Nocera; 12 aprile 2015 Teatro San Domenico di Crema; 16 aprile Teatro Garibaldi di Bisceglie (BT); 17 aprile Teatro Rossini di Gioia del Colle (BA)

La nuova produzione della MM Contemporary Dance Company porta in scena due grandi titoli del repertorio musicale, Carmen e Bolero, nell’interpretazione di due coreografi italiani, Emanuele Soavi, autore da anni attivo in Germania, e Michele Merola, direttore artistico della compagnia.

Carmen / Bolero è in scena l’8 aprile al Teatro Nuovo di Napoli, il 9 aprile 2015 al Teatro Comunale di Mercato San Severino; il 10 aprile Teatro Diana di Nocera; il 12 aprile 2015 al Teatro San Domenico di Crema alle ore 16.00, il 16 aprile al Teatro Garibaldi di Bisceglie (BT) e il 17 aprile al Teatro Rossini di Gioia del Colle (BA).

Il Bolero di Ravel (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una sostanziale ambiguità.

Nel realizzare una nuova versione coreografica del Bolero, Michele Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare così alla sua interpretazione: alla fine di questo percorso l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso, registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel “muro trasparente” che li divide. Così, nelle diverse sfumature assunte dalla danza, la coreografia declina la varietà di umori che “circolano” intorno e dentro al rapporto di coppia. Umori che, comunque, rendono speziata l’esistenza. Nella coreografia si proiettano, dall’interno verso l’esterno, paure, desideri rimossi, scosse esistenziali che rivelano interi universi, legami segreti che esistono tra le persone… e l’ironia lascia il posto al timore, l’amore al disinganno, il distacco alla condivisione, e via via, fra crescendo e diminuendo, come la musica del Bolero.

Sulla musica di Ravel è intervenuto Stefano Corrias. Da compositore raffinato ed esperto, Corrias ha creato una sua propria partitura musicale, liberamente ispirata alla versione originale del brano di Ravel. Il nuovo spartito è stato composto analizzando attentamente le pagine di Bolero, e si integra perfettamente con esso, collocandosi in tre diversi momenti: all’inizio della coreografia, a metà e subito prima del crescendo finale. All’interno della scrittura coreografica, i tre frammenti sottolineano i momenti più intimi, e più veri, di ognuno di noi, quando siamo lontano dagli sguardi degli altri, e lontani dal rumore assordante del mondo.

Nella versione di Merola, Bolero viene dunque raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile. La danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta “fiaba amara”, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani.

Carmen Sweet è una creazione esclusiva di Emanuele Soavi per la MM Contemporary Dance Company, pensata tenendo conto dell’originale intenzione del compositore di creare un’opera-comique: così definiva Georges Bizet la sua Carmen, presentata a Parigi nel 1875.

In questo lavoro, traendo spunto e rivisitando le tracce del leggendario canovaccio, l’azione, volutamente permeata di ironia e sarcasmo, ha inizio nell’arena in cui Carmen, Micaela, Frasquita, Mercédès, Don José, Zuniga, Escamillo danno libero sfogo alle loro emozioni.

Dando così spazio al forte virtuosismo tecnico e teatrale degli interpreti in scena, Soavi ci immerge drammaturgicamente in quella trama fatta di sottili relazioni, di equilibri e di ricami, fra tensione e sospensione, dove movimenti e gesti vanno letti oltre l’apparente eleganza che sta sopra le righe. Il tutto accompagnato dalle celeberrime note di Bizet, a volte interrotte dalle canzoni del gruppo canoro Los Panchos, nei cui testi antagonismo, gelosia e desiderio sono i soggetti onnipresenti.

Nella Plaza de Toros di Siviglia, i personaggi si ritrovano per il giorno della corrida. Tutti attendono Escamillo, quell’Escamillo che crede che Carmen sia solo sua e non si cura degli avvertimenti di Mercedes e Frasquita. Ricoperti di polvere, confusi nei loro vizi, i personaggi, come un gruppo di istrioni, inscenano sulla piazza “metafisica” del palco la passione di Carmen.

Sarcastici e bizzarri nei loro gesti e movimenti, questi commedianti tentano di far evitare lo scontro perenne tra Don José e il Toreador, mentre Micaela, sola nell’ombra, va nascondendosi e mostrandosi, cercando di rubare invano i loro cuori e le loro attenzioni. Ma Don José è ben presto nei paraggi. Ignorando i consigli delle amiche, Carmen lo incontra e José la supplica di tornare con lui. Agli sprezzanti rifiuti, José la minaccia e, mentre la folla applaude Escamillo vittorioso, accecato dall’ira, José uccide Carmen.

In questa fiction in movimento, si svela al pubblico un racconto che può essere “vero” e non solo immaginario, fatto di bellezza fisica espressa dai corpi dei danzatori, dove la narrazione delle scene è scandita dalle relazioni tra i sensi, che ripetutamente infiammano di passione i protagonisti in scena.

In scena Stefania Figliossi, Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Enrico Morelli, Giovanni Napoli, Nicola Stasi e Lorenza Vicidomini.

Foto: 1. Carmen di Emanuele Soavi, ph. Stefano Corrias; 2. Bolero di Michele Merola, ph. Tiziano Ghidorsi.

 

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