A Scenario pubblico Storytelling omaggio alla danza fisica e esistenziale e giovani performers in danza con Seeds duet
14 . 03 . 2015
Catania - Scenario Pubblico, Via Teatro Massimo 16
Doppio spettacolo sabato 14 marzo 2015 a Scenario Pubblico a Catania. Alle ore 18,30 va in scena Seed duet, e alle 20.45 l’ultimo appuntamento della rassegna Scenario danza 14/15, lo storytelling a cura di Emanuele Coco, Tanz! Procaci rimedi per menti fervide.
Tanz! Procaci rimedi per menti fervide è un racconto/concerto i cui testi, l’ideazione musicale e la regia sono curati dall’autore Emanuele Coco e in cui trovano spazio varie arti. Lo scopo comunque è quello di sottrarre il più possibile al visivo per dare all’ascolto. “Si tratta di una scelta estetica mossa dalla passione per la musica e per la parola. Ma è anche un gioco che aspira a coinvolgere l’ascoltatore nella creazione della storia: quando ci affidiamo alle orecchie, ognuno di noi diviene in parte artefice di quel che sta ascoltando. Con la propria mente può costruire scenari, contesti, volti, paesaggi”, spiega l’autore. In scena viene quindi giocato un contrappunto tra visivo e udibile, un gioco che consiste soprattutto nel togliere all’occhio per dare all’orecchio in modo che ognuno possa costruire le proprie scene.
Un racconto ironico per voce, strumenti musicali e macchinette elettroniche, che rappresenta un tentativo di ribellione all’abitudine che come sosteneva nel 1936 Wilhelm Reich – psicanalista austriaco, allievo di Freud – nella società moderna costringe uomini e donne a una volontaria prigionia che genera malessere, nevrosi, insoddisfazione e aggressività. Un pensiero ripreso dal sociologo Herbert Marcuse e che risulta ancora attuale.
Tanz! Procaci rimedi per menti fervide, comunque, è anche e soprattutto un omaggio alla danza fisica e esistenziale, “perché uno dei meriti della danza è quello di sapere trasformare un gesto ordinario in un gesto scomposto e disordinato, quindi audace. La danza fa qualcosa che nessuno osa se non in casi particolari”, spiega Coco. “Solo un movimento personale, intimo, consapevole, irriverente, non omologato e spontaneo (sia esso fisico che simbolico), può trascinare via ognuno di noi dalla banale ripetitività dei gesti omologati. Solo un’affermazione del Sé, della propria diversità, dei propri intimi desideri – per quanto possa suonare ridicola o scomposta di fronte alle mode prestabilite – offre la possibilità a ognuno di noi di dare voce alla propria vita e alla legittima voglia di tentare di essere felice”, conclude Emanuele Coco.
Protagonisti dello spettacolo pomeridiano sono i giovani danzatori aspiranti professionisti che frequentano la sezione Studio di MoDem, il corso di perfezionamento della compagnia Zappalà danza. Gli studenti-danzatori proporranno dei duetti realizzati durante il workresearch, percorso di lavoro durante il quale sperimentano ricercando un proprio linguaggio creativo, tramite la realizzazione e l’interpretazione delle loro prime creazioni. Un momento importante nel percorso di crescita dei ragazzi ai quali si propone di cambiare il punto di vista passando da quello del danzatore puro a quello del coreografo, dell’assistente e dell’interprete.
“Un lavoro di ricerca in coppia, idoneo ai danzatori del corso Studio di Modem che è il primo approccio al linguaggio corporeo della compagnia Zappalà danza. Si tratta di un percorso di confronto che serve ai ballerini per avere più coscienza della materia valutando anche punti di vista differenti da quello del danzatore puro”, afferma Enrico Musmeci, direttore pedagogico dei corsi Modem.