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Sidi Larbi Cherkaoui nuovo direttore del Balletto Reale delle Fiandre

Autore di punta della coreografia contemporanea, il coreografo belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui prenderà la guida del Balletto Reale delle Fiandre, l’unico corpo di ballo con forte base classica in Belgio. Accanto a lui, come braccio destro, Tamas Moricz. “Con questo tandem artistico inizia un nuovo capitolo per la più grande compagnia in Belgio” sostengono i vertici del Teatro che hanno annunciato oggi la nomina. Cherkaoui assumerà la funzione dal 1° settembre 2015.

La notizia circolava da un mesetto. Da oggi è ufficiale. Sidi Larbi Cherkaoui è il nuovo direttore artistico del Balletto Reale delle Fiandre. Una scelta apparentemente curiosa e certamente coraggiosa. Non certo per il valore del coreografo Sidi Larbi Cherkaoui, noto al pubblico italiano per le sue numerose apparizioni soprattutto a Roma  dove anche quest’anno firma, come direttore artistico, il Festival Equilibrio all’Auditorium Parco della Musica. L’anomalia è che una delle voci contemporanee più attive e apprezzate a livello mondiale prende la direzione di una compagnia di forte base classica.

Certo non è il primo. Emio Greco alla guida del Balletto di Marsiglia è un altro esempio. Ma qui la storia ha altre sfaccettature. Il Balletto Reale delle Fiandre, compagnia fondata nel 1969, è infatti l’unico corpo di ballo classico del Belgio. La compagnia ha proposto, fino ad oggi, in un equilibrato mix, i classici del repertorio ottocentesco accanto a lavori di autori contemporanei, selezionati fra le grandi firme e fra coloro che hanno creato per ensamble da Teatri d’Opera. La compagnia da qualche mese era senza un direttore del ballo e forse anche alla ricerca di una personalità forte in grado di rilanciala in ambito europeo. Cherkaoui riuscirà a darle una nuova identità senza abbandonare il repertorio e la tradizione? O il Balletto Reale delle Fiandre si trasformerà in una compagnia d’autore? Difficile saperlo, almeno oggi. Come è ancora presto per sapere se i danzatori che compongono Eastman, la compagnia belga fondata da Cherkaoui nel 2010, anch’essa con sede ad Anversa, confluiranno nelle fila del Balletto Reale.

Certamente il coreografo belga-marocchino porterà con se tutto quel potenziale creativo e innovativo insito nella sua arte, una cifra stilistica che trae linfa vitale dalla fusione fra più culture. Porterà la sua esperienza da coreografo ospite nel Balletto Nazionale Olandese e all’Opéra di Parigi. E porterà, forse, anche nuovi rapporti con l’Inghilterra. Non dimentichiamoci che Cherkaoui è anche artista associato presso di Sadler Wells di Londra.

Ci auguriamo tuttavia che il Belgio non rinunci alla sua unica compagnia classica e che il Balletto Reale delle Fiandre trovi una nuova e inedita miscela tra classico e contemporaneità.

E su questa linea sono le prime dichiarazioni di Cherkaoui: “Nasco ad Anversa e, anche se sono un coreografo contemporaneo, seguo da 20 anni l’evoluzione del Balletto delle Fiandre. Il talento, il virtuosismo tecnico, la sensibilità e musicalità dei ballerini mi hanno sempre ispirato e per me è stato un onore la scorsa stagione condividere un brano del mio repertorio con la compagnia. Faun (inserito nel Diaghilev Unbound, stagione 2013-2014) è stato un primo passo nel segno di uno scambio di repertorio. Inoltre in questi ultimi dieci anni, oltre a presentare le mie coreografie contemporanee, ho creato balletti per Les Ballets de Monte Carlo, Le Grand Ballet de l’Opéra di Ginevra, il Balletto Reale Danese, l’Het Nationaal Ballet e l’Opéra di Parigi. Queste esperienze mi danno il coraggio di affrontare il ruolo di direttore del Balletto delle Fiandre. Il segno che vorrei imprimere è quello di una riconciliazione tra la il balletto classico e la danza contemporanea”.

Dello stesso avviso Tamas Moricz, braccio destro di Cherkaoui nella direzione del Balletto delle Fiandre: “Vogliamo che il Balletto delle Fiandre abbia un posto nuovo e stimolante nel mondo della danza. Il nostro obiettivo comune è che i ballerini continuino a mantenere la loro solida cultura nella danza classica, studiando il classico e mantenendo il repertorio. Vogliamo anche portare in compagnia il contemporaneo. Balletto classico e danza contemporanea possono coesistere ed è nostra intenzione portare entrambi questi mondi all’interno della compagnia”.

Francesca Bernabini

4/02/2015

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