Opera di Roma: firmato l’accordo tra fondazione e sindacati
Questa notte alle 00.50 è stata firmata da tutte le sigle sindacali e dalla direzione del Teatro dell’Opera un accordo che, se approvato dal C.d.A. del Teatro, porterà al ritiro dei licenziamenti di coro e orchestra. Una domanda: era necessario l’annuncio di licenziamenti di massa per arrivare a un accordo? Nell’articolo anche il testo del comunicato stampa del Teatro dell’Opera e il testo dell’accordo.
La notizia ha cominciato a circolare sui social già la scorsa notte e oggi il Teatro dell’Opera di Roma ha confermato: è stato firmata un’ipotesi di accordo fra la direzione del Teatro e tutte le sigle sindacali. Tale ipotesi verrà sottoposta dal sovrintendente Fuortes al Consiglio di Amministrazione del Teatro il prossimo 24 novembre congiuntamente al ritiro dei licenziamenti dei lavoratori di coro e orchestra.
Premesso che sono felice della notizia. Premesso che personalmente ho sempre avanzato serissimi dubbi sulla bontà di licenziamenti e esternalizzazioni quali salvifiche cure per le Fondazioni liriche. Una domanda: era necessario l’annuncio di licenziamenti di massa di coro e orchestra per arrivare a un accordo?
Alla luce di questo epilogo, la questione licenziamenti sembra essere stata un grosso bluff: una grossa sparata della direzione del Teatro e del Sindaco di Roma, avallata dal Ministro Franceschini, per arrivare a far firmare un accordo a quello sparuto numero di irriducibili che per mesi hanno tenuto in scacco il Teatro.
Peccato che in questa partita il Teatro dell’Opera e tutto lo spettacolo italiano abbiano fatto una figuraccia terribile a livello planetario. Due mesi di accuse e sparate da una parte e dall’altra hanno avuto il deleterio effetto di far strapiombare ancora più in basso la considerazione mondiale sui nostri Teatri d’opera. Pertanto, pur felice dell’accordo, mi permetto di non condividere le parole di Fuortes che annuncia l’accordo come “una vittoria per tutto il Teatro dell’Opera”.
Francesca Bernabini
18/11/2014
Di seguito il comunicato stampa diramato oggi dal Teatro dell’Opera e in allegato il testo dell’accordo.
Nella notte di ieri La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma e le sette sigle sindacali hanno firmato all’unanimità un accordo che segna un momento decisivo per il futuro del Teatro. “E’ un traguardo – sono le parole del sovrintendente Carlo Fuortes – raggiunto da tutto il Teatro dell’Opera. E’ il segno di una grande assunzione di responsabilità da parte dei lavoratori e di tutte le sigle sindacali. L’accordo permette alla Fondazione di superare i gravi problemi economici e organizzativi attuali e getta le basi per una maggiore produttività, per una crescente qualità artistica e il mantenimento dell’efficienza economica. E’ una conquista, desidero ripeterlo, per tutto il Teatro dell’Opera. Infatti, per la prima volta il Teatro dell’Opera e le Organizzazioni sindacali individuano un percorso di sviluppo che privilegi la produttività”.
Grazie alla firma di questo accordo il sovrintendente Carlo Fuortes proporrà nel prossimo C.d.A. della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma del 24 novembre il ritiro della procedura di licenziamento di coro e orchestra e la successiva esternalizzazione.
Accordo economico – Le nuove misure portano un risparmio di 3 milioni di euro. L’accordo prevede che il premio di produzione, del valore di un milione e 300 mila euro, sia legato al raggiungimento dell’equilibrio di bilancio per gli anni a partire del 2016. Infatti, il premio non è inserito nel budget del 2015. Gli straordinari verranno regolati in base a un monte ore (di compensazione oraria). Tale organizzazione porterà a un risparmio di 450 mila euro. L’indennità spettacoli all’aperto sarà ridotta del 25 per cento; l’indennità sinfonica per Orchestra e Coro verrà cancellata con un risparmio di circa 250 mila euro.
Accordo sulla produttività – Grazie a un aumento della produttività di tutto il personale, tecnico e artistico, sarà possibile un risparmio di 800 mila euro (cioè sull’utilizzo del personale a tempo determinato). I professori d’orchestra potranno essere convocati in base alle esigenze della Fondazione, cioè in base alla crescita della produttività. L’orchestra potrà essere convocata per prove o spettacoli il martedì mattino (sino ad oggi impossibile). E ancora i professori d’orchestra in base alle esigenze della produzione potranno, come da contratto, essere chiamati a ricoprire temporaneamente ruoli diversi dal proprio (cioè sostituzioni tra primi e secondi strumenti). E’ ridotta al 20 per cento alla prima e quindi al 50 per cento la retribuzione aggiuntiva per attività concertistica e da camera per complessi numericamente ridotti. E’ ammessa la possibilità che il Corpo di Ballo si esibisca sulla base musicale di un nastro registrato nel caso in cui l’orchestra sia impegnata in altra produzione o indisponibile. Il Coro aumenterà la produttività attraverso una maggiore flessibilità delle regole esistenti.
Regolamentazione sindacale – Le Organizzazioni sindacali s’impegnano a non ricorrere ad alcuna azione di conflittualità sui punti stabiliti dall’accordo, e ancora le parti si impegnano a scrivere un nuovo protocollo di relazioni industriali che in particolare punterà sulle modalità di raffreddamento dei conflitti. Le Organizzazioni sindacali si impegnano a costituire entro febbraio 2015 le R.S.U. attraverso elezione diretta dei rappresentanti da parte dei lavoratori della Fondazione.
18/11/2014
In ALLEGATO il testo dell’ipotesi di accordo sottoscritto dalla direzione del Teatro e da tutte le sigle sindacali.