A Milano EXISTER_14
Al via la settima edizione del festival di danza Exister, intitolato quest'anno La città e il corpo, in programma dal 22 al 25 ottobre 2014 a Milano tra Teatro Arsenale, DanceHaus e Goganga, promosso come sempre da ArtedanzaE20. Il Festival lancia uno sguardo attento alle 'nuove leve' della danza contemporanea, con un viaggio lungo la penisola attraverso la creatività di giovani danzatori e coreografi che si sono già distinti per il loro talento.
Dal 22 . 10 . 2014 al 25 . 10 . 2014
Milano - Goganga, via Giovanni Cadolini 39; Teatro Arsenale, via Cesare Correnti 11; DanceHaus, via Tertulliano 70
Nel titolo, La città e il corpo, si riflette l’anima della settima edizione del Festival Exister che sempre più afferma la sua identità di festival itinerante strettamente legato alla città di Milano e ai suoi spazi da invadere con il movimento e la coreografia.
Consolidando la sua vocazione di vetrina per la danza d’autore e dando la priorità quest’anno agli artisti italiani, Exister lancia uno sguardo sul futuro coreutico del nostro Paese, aprendosi ad accogliere un gruppo di coreografi che, pur giovani, si stanno già facendo notare da pubblico e critica.
Fedele allo spirito condiviso con il network Anticorpi XL di cui ArtedanzaE20 è referente per la Lombardia, il festival propone tra il 22 e 25 ottobre quattro artisti appena applauditi alla Vetrina di Ravenna: Tommaso Monza e Collettivo PirateJenny dalla Lombardia, Stefano Fardelli dalla Liguria e Moreno Solinas dalla Sardegna.
Un viaggio lungo la Penisola cui si aggiungono la tappa marchigiana con Helen Cerina, artista sostenuta da Matilde – Piattaforma regionale promossa da Amat e Regione Marche, e quella veneta con la veronese (ma milanese per formazione) Silvia Girardi, per tornare in Lombardia con Annalì Rainoldi e il duo Sonenalé.
Un percorso nella creatività italiana non solo attraverso la danza, ma, quest’anno, anche la fotografia. Novità di questa edizione è infatti il concorso fotografico La città e il corpo. Milano, la danza, la fotografia, lanciato in luglio da ArtedanzaE20 in collaborazione con il quotidiano Metro che ha invitato performer, fotografi, artisti visivi a catturare attraverso l’occhio della macchina fotografica frammenti di corpi danzanti in angoli, magari poco conosciuti o insoliti, della città che da sempre ospita il Festival.
Tra i numerosi scatti arrivati, è stato scelto dalla commissione (Maria Luisa Buzzi, Direttore di Danza&Danza, Stefano Tommasini, critico di danza, Marco Garofalo, fotografo, Susanna Beltrami, coreografa, Annamaria Onetti, direttrice Festival Exister, e Colette Morin di Metro) quello di Cristina Crippa, dal titolo Atterrata, che è diventato l’immagine simbolo dell’edizione 2014 del festival.
Accanto a questo, altre 9 fotografie selezionate saranno accolte in una mostra durante le serate del festival presso il Goganga di via Cadolini che ospiterà la serata di apertura del 22 ottobre. L’inaugurazione sarà occasione per la premiazione ufficiale del vincitore del concorso fotografico e per la presentazione della performance I wanna del duo Sonenalé, / un duo nato nel 2012 per volontà di Riccardo Fusiello, danzatore e coreografo, e Agostino Riola, performer e regista e che ha come fulcro della ricerca artistica un’indagine sul corpo, in tutte le sue espressioni al di là delle distinzioni di genere.
Come sempre diversi saranno i luoghi in cui la danza di Exister trova casa.
Il 23 ottobre il Teatro Arsenale ospita i lavori di due autori. Apre Svarupa-Vyakta di Stefano Fardelli, vincitore del secondo premio del Gdansk International Festival Solo Dance Contest 2014 in Polonia. E’ questo un solo essenziale ispirato ai ricordi di un viaggio in India, una coreografia fatta di pochi gesti tra il performer e cinque palloncini in scena a rappresentare il “Sè” (questo il significato delle parole che compongono il titolo). Segue ROD – Studio per il KHAN di Tommaso Monza, finalista al Premio equilibrio 2014. Studio per il KHAN è un primo approccio coreografico al progetto di ricerca ROD sulle relazioni tra la cultura italiana e quella kazaka, pervaso di una danza ruvida, dura, secca, le cui partiture sono scaturite da immagini studiate e cercate in Italia poi confermate nel momento in cui la pièce è stata presentata in Kazakhstan ad Almaty.
Sempre il Teatro Arsenale ospita il 24 ottobre i lavori di altri due autori. Apre Helen Cerina con Iperrealismi, lavoro che pone al centro della piéce la realtà. L’idea: riprendere con la videocamera persone anonime in situazioni pubbliche e riprodurre i loro movimenti in altri luoghi e in teatro per domandarsi: Chissà se ci sono due persone che stanno compiendo esattamente lo stesso gesto nello stesso momento? Il risultato dell’esperimento è la danza, mettendo a fuoco il soggetto attraverso l’esaltazione dei dettagli. Chiude lo spettacolo Moreno Solinas con il suo Tame game, nominato per il Rudolf Laban Award 2011 e selezionato per il Premio Equilibrio 2014. Tame game esplora l’innata tendenza umana ad intromettersi negli affari degli altri. Attraverso l’utilizzo del corpo, della voce e del testo come linguaggio poetico e al contempo politico, i tre danzatori dipingono un mondo sfrontato ed esuberante in cui testano i loro freni inibitori e riflettono sugli schemi performativi tradizionali. Il pubblico diventa complice dello spiritoso gioco di ruoli.
Il Festival Exister chiude la programmazione il 25 ottobre alla DanceHaus di Susanna Beltrami, che da anni collabora con ArtedanzaE20 anche per il progetto di residenze creative Dance_B. In scena tre lavori. Apre Annalì Rainoldi con This is not a show, vincitore del Bando Amapola 2013. This is not a show è un lavoro che indaga la capacità, tutta umana, di credere che qualcosa sia vero, anche se siamo consapevoli che non è così, ingannando noi stessi. Sospeso tra realtà e finzione il lavoro esplora nel meccanismo dell’autoinganno. Segue il Collettivo PirateJenny, un progetto di creazione e ispirazione cross mediatica che nasce nel 2011 dall’unione sinergica di Elisa Ferrari, Davide Manico e Sara Catellani. Il Collettivo porta in scena Pollicino 2.0, lavoro che ha quali protagonisti tre Pollicini ormai trentenni nell’era della grande privazione. Questi si trovano di fronte a una scelta: mangiare o essere mangiati. Nel più spietato dei reality show i tre Pollicini sono tre concorrenti con in tasca un certificato di abbandono eterno, una serie di prove ricompensa e pressure test per superare l’inverno e la sua “invernitudine”. Se se la caveranno, come se la caveranno? Chiude la serata del 25 ottobre Silvia Girardi con Umanità Libro I – secondo studio che s’interroga sull’intelligenza evolutiva e sull’immortalità. La performance parla al pubblico attraverso un collage di gesti, video arte, sound design. La drammaturgia nasce da improvvisazioni, scrittura scenica e composizioni fisiche, facendosi ispirare dalla sintesi di Beckett, dalla pittura di A. Kiefer, dal Realismo Magico, dal linguaggio scientifico.
Info: www.exister.it.
Nelle foto: 2. ROD – Studio per il KHAN di Tommaso Monza; 3. Iperrealismi di Helen Cerina foto Fabrizio Carotti; Pollicino 2.0 del Collettivo PirateJenny;