Mostra

A Terni la mostra Arnaldo Pomodoro. Spazi scenici e altre architetture.

Sculture, scenografie, modellini, costumi creati per il teatro accanto alle opere e ai progetti architetturali più suggestivi. Una mostra, a cura di Antonio Calbi, rivela un Arnaldo Pomodoro poco conosciuto, un inventore di spazi per il teatro, la danza, la musica e di originali opere architetturali. La mostra è allestita CAOS - centro arti opificio siri di Terni dall’11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015.

Dal 11 . 10 . 2014 al 18 . 01 . 2015

Terni - CAOS, centro arti opificio siri

CAOS – centro arti opificio siri di Terni, ospita, dall’11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015, la mostra Arnaldo Pomodoro.Spazi scenici e altre architetture, a cura di Antonio Calbi, promossa e realizzata da Regione Umbria e Comune di Terni, in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro.

La mostra rivela un Arnaldo Pomodoro ancora poco conosciuto: un inventore di spazi per il teatro, la danza, la musica e di originali opere architetturali.

Il teatro ha rappresentato per Pomodoro, sin dagli esordi del suo lavoro, un ambito privilegiato di sperimentazione: non si tratta della semplice trasposizione in scena di un linguaggio, di una estetica e di una poetica, bensì di considerare la scena un vero e proprio laboratorio di invenzione di ambienti, vere e proprie “drammaturgie dello spazio”. “L’esperienza teatrale – dice Pomodoro – mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa:  mi permette di materializzare la visionarietà”.

L’esposizione documenta cinquant’anni di lavoro attraverso altrettanti progetti, fra spazi scenici e architetture: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica, attraverso sculture, scenografie, modellini e disegni, ma anche costumi e oggetti di scena. Si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist, sul Lago di Zurigo nel 1972 con la regia di Luca Ronconi, alla trilogia dell’Orestea di Emilio Isgrò da Eschilo sui ruderi di Gibellina, messa in scena tra il 1983 e il 1985, con la regia di Filippo Crivelli, fino alle rappresentazioni classiche del Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) al Teatro Greco di Siracusa nel maggio 2014.

Se la prima sezione dell’esposizione racconta la reinvenzione dello spazio scenico, la seconda documenta alcuni tra i più significativi progetti e opere architetturali: dal  progetto per il nuovo cimitero di Urbino (non realizzato) alla Sala d’Armi per il Museo Poldi Pezzoli di Milano, fino all’environment Ingresso nel labirinto che ha preso forma nei sotterranei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari a Milano, già sede espositiva della Fondazione Arnaldo Pomodoro.

Dall’11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 – vernissage sabato 11 ottobre ore 18.00. Orari di ingresso: da martedì a domenica, ore 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00, lunedì chiuso.

Prenotazioni, visite guidate e itinerari 0744.285946

10/10/2014

Nelle foto:

  1. Modellino della scena finale con il grande disco per Madama Butterfly di Giacomo Puccini, Torre del Lago Puccini, Gran Teatro all’aperto, 2004, foto Aurelio Barbareschi
  2. Papyrus per Darmstadt, studio, 1988-1989, bronzo e ferro, 90 x 200 x 80 cm, foto Studio Boschetti
  3. Carapace, 2005-2012. Veduta della cantina nella Tenuta Castelbuono, Bevagna, foto Dario Tettamanzi
  4. Oreste di Vittorio Alfieri, Roma, Teatro Argentina, 1993. Un momento dello spettacolo, foto Tommaso Le Pera
  5. Vespro della Beata Vergine di Antonio Tarantino, Benevento, Teatro Massimo, 1995. Veduta della scena con il grande rilievo, foto Tommaso Le Pera
  6. Teneke di Fabio Vacchi, Milano, Teatro alla Scala, 2007. Scena finale con la rivolta dei contadini e con i suonatori dei teneke, foto Carlo Orsi
  7. L’Orestea di Gibellina – Agamènnuni di Emilio Isgrò da Eschilo, Gibellina, Ruderi, 1983.Un momento dello spettacolo con la Rotella fantastica, foto Patrizio Nesi
  8. Le Vespe di Aristofane, Siracusa, Teatro Greco, 2014. Un momento dello spettacolo, foto Tommaso Le Pera

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