Le sovvenzioni 2014 del Mibact alla danza: c’è chi sale e c’è chi scende.
Nell’articolo un’analisi delle sovvenzioni assegnate a compagnie, circuiti, festival, rassegne e attività di promozione. Nel confronto con i dati 2013 si evidenziano tagli e aumenti ma non certo stravolgimenti. In allegato le “hit parade” dei sovvenzionati.
L’annuncio di una nuova commissione ministeriale, selezionata tramite avviso pubblico poteva far pensare a chissà quali aumenti o diminuzione nell’ambito dei soggetti sovvenzionati dal Mibact. Ebbene non è stato così. Se si analizzano infatti le assegnazioni danza 2014 pubblicate lo scorso 30 settembre dal Ministero dei beni e delle attività culturali e le si mettono a confronto con contributi assegnati nel 2013 si possono notare certo dai tagli e degli aumenti, ma non certo degli stravolgimenti. Eppure, a guardare bene dei segnali abbastanza evidenti ci sono.
Compagnie di danza
Sono 70 le compagnie finanziate nel 2014, lo stesso numero dello scorso anno. Le due prime istanze accolte – Fattoria Vittadini di Milano e Korper di Napoli che meritatamente entrano nella lista dei sovvenzionati – bilanciano le due compagnie che non risultano più nell’elenco dei sovvenzionati, Nuova Euroballetto e Vera Stasi.
Nessuna selezione drastica dunque. Anzi. Si è voluto premiare abbastanza a pioggia un numero considerevole di compagnie. Sono infatti 34 quelle che hanno ricevuto un aumento.
L’aumento più significativo (si fa per dire!) lo ha ottenuto Aldes (+15.000 euro), seguita da Compagnia Enzo Cosimi (+13.000 euro), Compagnia Roberto Zappalà e Egribiancodanza (+10.000 euro). Aumentate anche le sovvenzioni a Spellbound Dance Company (+8.000 euro) e a Compagnia Simona Bucci, MK, Collettivo Cinetico e CAB008 (+6.000euro). Tutti gli altri aumenti oscillano tra i 5.000 e i 1.000 euro.
Nutrito anche il numero delle compagnie che hanno visto confermata la stessa cifra ottenuta lo scorso anno: sono ben 28. Solo 6 compagnie hanno avuto un taglio: Lucidosottile (-8.000), La Piroetta (-5.000), Proballet (-4.000), Gruppo Danza Oggi, R.B.R. Dancecompany, Balletto Città di Rovigo (-3.000).
Tra i soggetti maggiormente finanziati il primo posto lo conserva Aterballetto (700mila euro), seguito da Balletto di Roma (550mila), da Balletto Teatro di Torino e Virgilio Sieni Danza entrambi con 235mila euro. A seguire: Compagnia Zappalà Danza (185.000), Artemis Danza (170.000), Sosta Palmizi (150.000), Balletto Classico Cosi- Stefanuscu (145.000), A.L.D.E.S. (130.000), Spellbound Dance Company (108.000), Balletto di Milano e Balletto ’90/Imperfect Dancers entrambe a 100.000.
Sotto di loro altre 12 compagnie registrano contributi fra i 98mila e i 55mila euro: Compagnia Abbondanza – Bertoni, Mimo Danza Alternativa, A.S.M.E.D., Balletto del Sud, Centro Regionale Danza del Lazio, Daniele Cipriani Ent., Astra Roma Ballet, Naturalis Labor, Almatanz, Ersilia, Kinkaleri, Compagnia Enzo Cosimi.
L’hit parade delle sovvenzioni vede poi 17 realtà di produzione con finanziamenti fra i 50 e i 35 mila euro e altre 29 compagnie con assegnazioni fra i 33 e gli 8mila euro.
Difficile comprendere la logica o i criteri che hanno determinato alcune assegnazioni e alcuni tagli tra cui quello a Lucido Sottile. Forse un pizzico di coraggio in più, e un assunzione maggiore di responsabilità nel premiare chi ha ben lavorato e nel tagliare qualcuno che ancora gode di rendite di posizione non avrebbe fatto male. Anzi.
Circuiti danza
Anche quest’anno non si registra nessun nuovo ingresso fra i circuiti di danza. Gli organismi di distribuzione e formazione del pubblico rimangono sempre a quota 14. In questo caso L’aumento più significativo lo ha registrato l’A.T.C.L. Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio (+20.000), seguito da Fondazione Live Piemonte dal Vivo (+15.000). La presenza di commissari in esclusiva da Piemonte e Lazio ha voluto lasciare qui un suo segno? E’ per par conditio che il Ministero ha dato a tutti, o quasi (inspiegabile il mancato aumento ai circuiti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia), dei piccoli aumenti?
Il circuito più sovvenzionato nel 2014 è quello della Campania (205mila euro), seguito da Veneto (200mila), Marche (165mila), Toscana (150mila), Emilia Romagna (125mila), Puglia (105mila) e Umbria (100mila). Gli altri si attestano tra i 90 e 70mila euro. Fanalino di coda la Sicilia a 45mila euro.
Tenendo conto che i circuiti costituiscono un mercato importante per le compagnie di danza italiane (i festival possono ospitare anche e solo compagnie straniere), ci si aspettava forse un segnale maggiore in senso positivo per questo settore che a mio modesto avviso è assolutamente sottostimato.
Esercizio Teatrale
Si contano con le dita di una mano i teatri finanziati per ospitare la danza. I contributi sono bassi, decisamente troppo bassi. Si parte dai 60mila euro assegnati a Koreja e a La fabbrica dell’Attore (Vascello di Roma), ai 15mila concessi a Elsinor di Milano finanziato per la prima volta quest’anno.
Promozione
Sempre complesso e articolato il discorso relativo alla promozione della danza. La prima novità è che quest’anno, per effetto di una norma del Decreto Valore Cultura, sono scomparsi i cosiddetti Enti di Promozione. Sono finanziate dunque le attività di promozione in modo generico e il perfezionamento professionale. Chi quest’anno si è ancora fregiato del titolo di “Ente di promozione nazionale riconosciuto dal Mibact” ha utilizzato impropriamente una denominazione che non esiste più per legge dello Stato.
Tra le attività di promozione, e in particolar modo tra gli ex enti di promozione, si evidenziano i tagli più significativi: Teatro Nuovo per la Danza (-45.000) che comunque con i suoi 405 mila euro rimane l’organismo di promozione più finanziato, Cooperativa I.A.L.S. che con un taglio di 45.000 euro vede dimezzata la sua sovvenzione, European Choreographic Organization e Mediascena Europa che nonostante un taglio di 20.000 euro ricevono per 2014 contributi pari a 210.000 euro e 100.000 euro, ossia sovvenzioni comunque molti consistenti se tiene conto delle magre disponibilità del Fus danza.
Presenti anche aumenti: Romaeuropa (+15.000), Electa Creative Arts (+13.000) e Cantieri (+8.000).
Su questo capitolo tanto ci sarebbe da dire. Quel che appare evidente è che ancora una volta non si è voluto scegliere in modo deciso e ci si è accontentati di dare segnali più o meno forti a qualcuno, lasciando tutto il resto più o meno come prima. Peccato! Da una ‘super commissione’ ci si aspettava qualcosa di più.
Festival e Rassegne
Sempre alto il numero dei festival e delle rassegne. Sono ben 43 i soggetti finanziati, con conferme della stessa sovvenzione dell’anno precedente e con aumenti contenuti. L’aumento più consistente è stato concesso al Teatro Stabile di Torino (+10.000 euro) che con i suoi 100mila euro di sovvenzione è anche il Festival più finanziato. Aumenti fra i mille e gli 8mila euro sono stati assegnati ai festival meno sovvenzionati, ossia a quelli che hanno un contributo che oscilla fra i 50milia e gli 8mila euro. Una scelta questa, a mio avviso illuminata.
Cinque i nuovi ingressi: la Fondazione Musica per Roma, la Fondazione Teatro Grande di Brescia, Capo Trave di San Sepolcro, Arte Viva di Siracusa, IdeAgorà di Fossano e l’Associazione Comitato provinciale Arcigay-Il Cassero di Bologna.
Piccoli segni negativi (-2.000 euro) solo per Armunia e Teatro Comunale di Modena.
Accademia e Fondazioni
All’Accademia Nazionale di Danza il Ministero ha confermato una sovvenzione pari a 200mila euro. Tagliata invece la Fondazione dell’Accademia Nazionale di danza (-17.000euro), un provvedimento – a mio personale avviso – tanto ingiusto quanto immotivato. Aumentato di 20.000 euro il contributo alla Sezione Danza della Biennale di Venezia che ha ricevuto molto di più dell’1% del Fus Danza stabilito dalla legge. Con i suoi 180.000 euro di contributo è il Festival che in assoluto ha ricevuto nel 2014 la contribuzione più alta.
Conclusioni
Il Ministero aveva annunciato che a partire da quest’anno avrebbe operato delle scelte: meno soggetti finanziati ma con maggiori risorse. Questo per evitare la polverizzazione del Fus tra una miriade di soggetti. Così non è stato. Almeno per la danza.
Cosa succederà nel 2015? Le norme contenute nel nuovo decreto che dal prossimo anno disciplineranno l’assegnazione delle sovvenzioni prevedono un aumento di tutti i minimi di attività. Più rappresentazioni e giornate lavorative per le compagnie, più spettacoli per festival, rassegne e teatri, più attività anche per i circuiti e molti di loro (volenti o nolenti) dovranno lanciarsi anche nell’avventura del multidisciplinare. Qualche compagnia potrebbe poi abbracciare l’idea di fare domanda come centro di produzione e avere necessità di maggiori risorse per l’ospitalità. Soldi serviranno anche i progetti di residenza e per i teatri di prosa (dai nuovi teatri nazionali a quelli di rilevante interesse culturale) che, ci auguriamo, potranno finalmente fare domanda per nuovi festival e rassegne di danza. Dovranno anche reinventare la loro attività non pochi soggetti della promozione, dato che potranno essere finanziati solo 15 istanze.
Tutto questo aumento di attività necessita di maggiori investimenti. Il Ministero risponderà positivamente a questa necessità assegnando – come promesso da anni – almeno un 3% di FUS alla danza? O lascerà invece che i soggetti muoiano strangolati da debiti per attività che non hanno le necessarie coperture economiche e il giusto sostegno?
Segnalo che, in allegato al presente articolo, sono presenti 4 documenti che contengono l’elenco delle diverse attività di danza sovvenzionate, inserite in ordine decrescente di finanziamento e con i dati 2013/2014 a confronto. Buona meditazione!
Francesca Bernabini
6/10/2014
Allegati:
- Compagnie di danza
- Circuiti danza e Esercizio Teatrale
- Rassegne e festival.
- Organismi di promozione della danza e perfezionamento professionale. Accademia nazionale di danza, Fondazione dell’Accademia, Biennale Danza.
Nella foto: Le Lucide di Lucidosottile nello spettacolo Bastardi/Bastarsi ph Daniele Coppi