Terpsìphonè, la pedana interattiva dell’artista Concetta Cucchiarelli che indaga la relazione tra movimento e suono.
Intervista di Giannarita Martino all’artista Concetta Cucchiarelli ideatrice di Terpsìphonè (TP), il pavimento interattivo alimentato dall’interazione con il performer. Nella danza la pedana propone un modello innovativo di relazione suono-gesto. Composer, sound designer e interactive media designer, oltre che cantante, danzatrice e performer, Concetta Cucchiarelli ha lavorato con diversi coreografi, da Benedetta Capanna a Antonello Tudisco e Marco De Alteris. Attualmente sta lavorando con Stefano Di Pietro e con Francesca La Cava nello spettacolo Barbablù.
Che succede quando un danzatore si trova sopra un pavimento che “risponde”, con suoni, alle sollecitazioni dei suoi passi? Forse Concetta Cucchiarelli è partita da questa domanda quando ha ideato Terpsìphonè (TP), il pavimento interattivo che indaga la relazione tra movimento e suono. O, come dice lei stessa, “tutto nasce per caso, un giorno in cui aspettavo iniziasse un concerto. Quando i musicisti sono entrati in teatro per prendere posto ho pensato: ecco il concerto lo hanno già fatto! I loro passi sul palcoscenico caratterizzati dal proprio modo d’essere, dalla tensione per la performance, dall’entusiasmo e dal peso dello strumento, erano per me già musica”.
“L’ideazione della pedana iniziò con la necessità di trovare un punto di contatto tra le mie due grandi passioni, nonché ambiti di ricerca che seguo da anni: danza e musica elettroacustica da un lato, nuove tecnologie dall’altro – spiega Concetta Cucchiarelli – Terpsìphonè (nome derivato da Tersicore, musa delle arti coreutiche + Phonè, suono) è una pedana e, al tempo stesso, uno strumento alimentato dall’interazione con il performer. Punta a rendere possibile un diverso approccio dei linguaggi artistici contemporanei, con particolare attenzione alla loro esperienza diretta, riducendo la distanza tra la condizione dell’assistere e quella dell’esistere. Come in un vero e proprio dialogo, le combinazioni casuali tra le dinamiche sonore della pedana e quelle cinetiche del performer possono suggerire possibilità di composizione inesplorate, così come l’estro delle persone che la usano. Lo stesso suono auto-prodotto può diventare mezzo di conoscenza, perché il pavimento permette di recuperare la capacità di “sentirsi” attraverso il proprio movimento. Un modo per ascoltarsi e capirsi anche più a fondo”.
Quindi la pedana, oltre a essere strumento performativo, può essere utile ai ballerini anche per percepire il proprio movimento?
“Nella danza Terpsìphonè propone un modello innovativo di relazione suono-gesto coreutico, sia nel processo di creazione coreografica, sia in fase di esecuzione. Sicuramente può rappresentare un nuovo approccio alla conoscenza del movimento. Solitamente i danzatori sono abituati a lavorare con il corpo studiando se stessi mediante uno specchio. Lo specchio però riflette qualcosa che sta all’esterno, mentre il fatto di partire dal suono come il risultato dei propri gesti è un nuovo modo di riconoscere il movimento”.
Possiamo immaginare altri possibili campi di impiego, oltre la danza?
“TP punta a creare sinergie tra i vari linguaggi artistici, in particolare quelli audio/visivi, anche e soprattutto in un percorso drammaturgico. In proposito l’incontro con Stefano Di Pietro, che proviene da un background linguistico e filosofico, è stato decisivo, dando vita al collettivo Metapherein e dando una svolta al progetto di TP. Vogliamo infatti cercare non solo di approfondire le potenzialità della pedana in ambito coreutico ma anche indagarne l’utilizzo all’interno del percorso drammaturgico, superando il solo concetto di musica interattiva o il semplice concetto di interazione stessa.
Per quanto riguarda altri possibili ambiti, la pedana può essere considerata inoltre come installazione sonora. In tal senso propone un modello di interazione che, sebbene semplice ed istintivo, aiuta il fruitore a sviluppare un forte senso di responsabilità, dovuto alla comprensione profonda delle conseguenze legate ai propri gesti.
Per lo stesso motivo si può utilizzare come strumento educativo; a riguardo con Stefano Di Pietro abbiamo pensato a un metodo ad hoc – Embodied Thinking® – strutturato in workshop che guidano l’apprendimento della consapevolezza del gesto. La pedana può aiutare a potenziare la capacità di attenzione, concentrazione e ascolto, aumentando il livello di dialogo con il proprio corpo, la fiducia nei propri gesti e le capacità relazionali. Insomma, diverse possibilità di utilizzo: da quelli deputati ufficialmente alla formazione artistica, in un’ottica multidisciplinare, a quelli in cui le attività artistiche possono essere di supporto (un esempio potrebbe essere la formazione aziendale effettuata con metodi innovativi)”.
Come funziona esattamente TP?
“La pedana è costituita da un pavimento modulare in laminato su telaio di legno, dove è presente una rete di sensori che rilevano il suono del movimento sulla superficie. Questi suoni vengono elaborati, in tempo reale, attraverso programmi informatici specifici (come MaxMsp e Ableton Live). In realtà i sensori che stanno sotto la pedana hanno la funzione di rinforzare l’orecchio, perché elaborano suoni che già esistono ma che l’orecchio non è in grado di percepire da solo.
La pedana propone un uso diverso della tecnologia che punta a potenziare i sensi in un’ottica sinestetica (ascolto del movimento e propriocezione del suono) anziché ad un appiattimento. TP è in grado di trasformare il suono in materia, rendendolo tangibile nello scambio con il performer, chiunque esso sia”.
Concetta Cucchiarelli, quali sono i prossimi appuntamenti dove apprezzare Terpsiphonè?
“La pedana è stata presentata alla Maker Faire Rome 2015 – dal 16 al 18 ottobre 2015 all’Università Sapienza Roma – nell’ambito di Maker Music, l’area dedicata alle arti multimediali, ai maker della musica e alle sperimentazioni su strumenti musicali in autoproduzione. Durante la giornata del 18 è stato possibile vedere anche in streaming, le prove di Barbablù, spettacolo realizzato in coproduzione con Gruppo e-Motion Gruppo Emotion di Francesca La Cava e Ente Concertistico Barattelli. Barbablù è quindi andato in scena il 18 ottobre al DID Danza interattiva digitale di Milano, e sarà presentato il 28 novembre 2015 alla Lavanderia a vapore a Torino, il 5, 6 dicembre all’Auditorium del Parco a l’Aquila e il 7 dicembre alla sala piccola del Teatro Massimo di Pescara. In questa performance l’utilizzo di una superficie interattiva e di un live electronics in maniera contrappuntistica è funzionale ad arricchire il percorso della donna attraverso la storia Barbablù“.
“E ancora Terpsìphonè è protagonista di Inn(h)er Voice, una performance per live electronics, performer e live visuals, ideata da me, con la regia di Stefano Di Pietro e live visuals di Maurizio Merisi, che racconta la voce dell’uomo nel suo processo di individuazione in relazione alla società”.
Concetta Cucchiarelli è una composer, sound designer e interactive media designer, oltre a essere cantante, danzatrice e performer. Compone per la danza lavorando con diversi coreografi: Benedetta Capanna in Possibilità (in)evitabili, commissione dell’Accademia di Danza di Roma e CRM di Roma, Antonello Tudisco in Vapore Corporeo, Marco De Alteris in In Chopin su commissione del Balletto del Teatro di Torino, Francesca La Cava in Barbablù, su commissione dell’ente concertistico Barattelli.
Collabora con il Centro di Ricerche musicali di Roma, come compositrice e ricercatrice. Nel 2014 vince il premio per giovani artisti emergenti under 35 nell’ambito dei Cantieri dell’immaginario a L’Aquila. Attualmente è impegnata con Stefano Di Pietro, con cui nel 2015 fonda il Collettivo Metapherein, nella realizzazione delle musiche dei propri spettacoli e la messa a punto del metodo Embodied Thinking®. Questo metodo, attraverso l’uso del pavimento interattivo TP, cerca di recuperare e acquisire un tipo di percezione del movimento di tipo multisensoriale, nel quale i piani percettivi non solo sono coinvolti contemporaneamente, ma vengono amplificati nella loro interazione attraverso il supporto della tecnologia.
Giannarita Martino
Twitter: @giannarita
21/10/2015
Foto: 1. Concetta Cucchiarelli e Stefano Di Pietro alla alla Maker Faire Rome 2015; 2. Concetta Cucchiarelli e Stefano Di Pietro; 3.- 4. Terpsìphonè ideato da Concetta Cucchiarelli; 5. Concetta Cucchiarelli; 6.-7. Barbablù di Francesca La Cava e Concetta Cucchiarelli; 8. Inn(h)er Voice di Concetta Cucchiarelli.