Al Teatro dell'Opera di Roma

All’Opera di Roma Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini: avere 200 anni e non mostrarli!

Stasera, 11 febbraio 2016, la prima dell'opera rossiniana anche in diretta Rai5 dal Teatro dell’Opera di Roma. La regia di Livermore concentra le gag dei Barbieri più incisivi di tutti i tempi. Il racconto dell’opera e del linguaggio rossiniano a partire dalla lezione di musica di Giovanni Bietti. Repliche fino al 21 febbraio 2016.

Troppo poche sette repliche per un capolavoro come Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Il Teatro dell’Opera di Roma ha fatto uno sforzo incredibile affiancando due opere, questa e La Cenerentola, per il progetto Rossini a Roma 200 anni. Grande festa dunque per celebrare la prima rappresentazione romana, 20 febbraio 1816, e c’è pure la diretta della prima di stasera, giovedì 11 febbraio 2016, su Rai5, dalle ore 19.50.

Cosa dire di un monumento come Il Barbiere di Siviglia? Sarebbe come presentare per l’ennesima volta il ritratto della Gioconda o come chiedere a Maria de Filippi se i ragazzi di Amici vanno forte nel mercato dello show business. Sono cose che fanno parte delle nostre conoscenze di base. Ah bravo Figaro, bravo bravissimo la canticchiano tutti, grazie a cartoni animati, film, pubblicità che citano il famoso barbiere.

Anche Davide Livermore, regista di questo nuovo allestimento, deve essersi chiesto come poter omaggiare Rossini il Grande superando quanto già è stato fatto. E ha trovato una soluzione, sulla carta geniale: realizzare una specie di compilation di tutti i Barbieri rappresentati in 200 anni, da quelli rococò ai neoclassici, dai Biedermeier agli scapigliati, dai surrealisti a quelli dell’avanguardia. Già immagino il pubblico degli appassionati trasformato in specialisti di “Cold Case”, alla ricerca di ogni indizio “questo era il Figaro di…” o “questa gag la faceva il regista….”. Sarà divertente. E anche fortemente contemporaneo. Livermore utilizzerà tecniche di videomapping, di solito la proiezione di frammenti di facciate monumentali scannerizzate, rielaborate e assemblate in una narrazione. Chissà poi come mai ha ingaggiato anche il Mago Alexander: quali illusioni ci aspettano? Non resta che andare a vedere e sentire la compagnia. Aspettatevi il mio resoconto e intanto leggete sotto il cast e le date delle rappresentazioni.

La storia del Barbiere di Siviglia si svolge in due atti, ciascuno di due quadri. Il Conte di Almaviva è innamorato di Rosina, giovane presa di mira dall’anziano tutore don Bartolo che la vuole sposare. Per attirare Rosina e per introdursi nella casa di don Bartolo, il Conte di Almaviva viene aiutato dal barbiere/factotum Figaro in tre travestimenti: da povero studente Lindoro, da soldato ubriaco, da maestro di musica che sostituisce quello vero don Basilio. Tra colpi di scena, contrasti comici, biglietti d’amore, tremuoti e raggiri vari, il lieto fine non mancherà.

Domenica 7 febbraio, ho seguito la lezione di musica di Giovanni Bietti, musicologo/divulgatore che seguo spesso nei suoi incontri con il pubblico. Si presenta sempre accanto a un pianoforte sul quale suona esempi dalla partitura e si aiuta con un pc per le tracce da far ascoltare. One man show. Sento sempre la mancanza di tecnologia e di racconto visuale (uno schema per orientare, un montaggio video sulle interpretazioni o sulle regie), ma lui si concentra sulla partitura e quella ci racconta, con indubbia efficacia. Ammiro la sua erudizione e, talvolta, quando circostanzia un fatto in un luogo e in un giorno preciso mi viene quasi da chiedergli “scusi, ha detto che era domenica: prima o dopo pranzo?”. Pubblico giustamente in visibilio per Bietti. Parlo di un’età media alta e mi piacerebbe “vederlo all’opera” – battuta! – quando racconta il melodramma ai giovani durante gli incontri con le scuole. Perchè questo è il mio cruccio: dove sono gli universitari, i ragazzi che dovrebbero surfare tra scienze umane, tecnologia, performance? Forse la domenica mattina smaltiscono gli eccessi del Saturday night oppure non hanno idea che da qualche parte esiste una così bella occasione di conoscenza?

Tracciando una sintesi della sua articolata lezione di musica mi piace suggerire elementi che rappresentano i pilastri del linguaggio musicale di Rossini. Lo schema costituito da colpo di scena/ immobilismo dei personaggi/confusione e accelerazione. Si tratta di una tecnica che crea contrasto tra l’immobile e il vortice dell’agitazione. Si esprime con tempo lento (ad esempio Fredda ed immobile come una statua, fiato non restami da respirar) che culmina nelle famose “strette” (prima Mi par d’esser con la testa in un’orrida fucina” e poi Alternando questo e quello pesantissimo martello). Le strette sono ¾ dei numeri di quest’opera, non servirebbero sempre per la drammaturgia perchè non aggiungono elementi alla storia e vanno oltre il significato delle parole, ma Rossini le ama: così si prende gioco dei suoni e delle parole, così va oltre la semplice traduzione o commento del testo.

Qui Bietti si sofferma sull’effetto al rallentatore che secondo lui si può ottenere solo con la musica. La cosa è condivisibile per l’epoca, ma oggi con il montaggio e gli effetti del cinema è assai comune. Dovremmo far capire ai più giovani che, quindi, l’opera è la fiction prima dell’avvento del grande schermo, oltre al fatto che un compositore come Rossini è modernissimo perchè con gli arnesi dell’epoca e solo con la musica riesce a creare effetti cinematografici.

Volendo aggiungere altro per la comprensione di Rossini, ricorderei la natura delle sue melodie che sono ripetitive e più orientate ai virtuosismi e le colorature in rapporto con l’orchestra. Il potenziale comico della parola del libretto viene esaltato da Rossini grazie al non-sense, la sillabazione esagerata, la confusione generata dagli insiemi incasinati. Spesso il librettista Sterbini non scrive il testo poetico come Rossini lo realizza: pensate quanto è geniale il musicista.

Altro elemento linguistico di Rossini è il crescendo, che Bietti schematizza in tre parti: enunciazione, ripetizione con raddoppio strumenti e altezze dei suoni, ulteriore ripetizione con tutta l’orchestra sempre aumentando l’intensità. Questo accadere musicale viene rinforzato dal testo che prima esprime i versi nella sua interezza e via via li scompone fino a estrapolare sillabe che creano un effetto convulsivo. L’esempio più clamoroso è l’aria di Don Basilio, La calunnia, che inizia lentamente “La calunnia è un venticello, un’auretta assai gentile” e termina in modo frenetico “Sembra il tuono, la tempesta” o “Un tremuoto, un temporale”.

Adorabile Rossini, questo mix di genio modernissimo, personalità afflitta dal buio della depressione che forse sopportava con l’amore per i cibo. Non solo di musica si nutriva, spesso si abbandonava al piacere della tavola. Lo immaginiamo dopo il clamoroso fiasco della prima del Barbiere di Siviglia al Teatro Argentina mentre si consola con una semplice insalata, condita con senape, aceto di Francia, olio di Provenza e tante lamelle di tartufo.

Ippolita Papale

@salottopapale

 

Gioachino Rossini Il barbiere di Siviglia all’Opera di Roma

Opera buffa in due atti, libretto di Cesare Sterbini dall’omonima pièce di Beaumarchais

  • DIRETTORE  Donato Renzetti
  • REGIA, SCENE E LUCI Davide Livermore
  • MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
  • COSTUMI Gianluca Falaschi
  • ILLUSTRAZIONI Francesco Calcagnini
  • VIDEO D-Wok
  • EFFETTI MAGICI Mago Alexander

 

PERSONAGGI E INTERPRETI

  • ROSINA Chiara Amarù /Teresa Iervolino 14, 17, 21
  • CONTE D’ALMAVIVA Edgardo Rocha / Merto Sungu 14, 17, 21
  • FIGARO   Florian Sempey / Julian Kim 14, 17, 21
  • DON BASILIO Ildebrando D’Arcangelo / Mikhail Korobeinikov 14, 17, 18, 21
  • DON BARTOLO Simone Del Savio / Omar Montanari 14, 17
  • FIORELLO Vincenzo Nizzardo
  • BERTA Eleonora de la Peña
  • AMBROGIO Sax Nicosia (attore)
  • ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA

 

RECITE:

  • mercoledì 10 febbraio, ore 19 – anteprima giovani
  • giovedì 11 febbraio, ore 20 – prima rappresentazione anche  trasmessa in diretta su Rai5
  • sabato 13 febbraio, ore 18
  • domenica 14 febbraio, ore 16.30
  • martedì 16 febbraio, ore 20
  • mercoledì 17 febbraio, ore 20
  • giovedì 18 febbraio, ore 20
  • sabato 20 febbraio, ore 18
  • domenica 21 febbraio, ore 16.30

www.operaroma.it

Se vuoi dare un’occhiata alla playlist di Ippolita Papale sul Barbiere di Siviglia clicca QUI

Foto: 1.-6.  Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, regia Davide Livermore, ph. Yasuko Kageyama, Opera di Roma; 7. il regista Davide Livermore durante le prove di scena, ph. Yasuko Kageyama, Opera di Roma; 8. Chiara Amarù (Rosina) durante le prove di scena, ph. Yasuko Kageyama, Opera di Roma; 9. Florian Sempey (Figaro) durante le prove di scena ph. Yasuko Kageyama, Opera di Roma; 10.-11. prove di scena, ph. Yasuko Kageyama, Opera di Roma.

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